Dalla Lega a Italia Viva, tante le reazioni alla candidatura. Il leader dem: "A destra prevale la cultura NoVax"
La bagarre era già iniziata ieri, dopo l'annuncio del Partito democratico della candidatura di Andrea Crisanti, nella circoscrizione Europa per le elezioni politiche 2022 in Italia del 25 settembre, pesantemente criticata in particolare dal centro destra. "Il viro-star oggi dice: 'sono iscritto al PD da sei anni', fino a ieri era un virologo, uno scienziato, un super tecnico al di sopra delle parti. Fra lui e Speranza, adesso si capiscono tante cose…", scriveva Matteo Salvini. Oggi la dura replica del virologo, che a Radio Capital attacca: "Salvini? Se fossimo stati nelle sue mani ora ci sarebbero 300mila vittime di Covid al posto di 140mila".
Tante le reazioni dei leghisti. “Nessuna lezione di morale da Crisanti che, mentre le Regioni a guida Lega erano in prima linea a combattere una battaglia inaspettata e senza precedenti contro un virus allora sconosciuto, era impegnato nel suo show televisivo con finalità adesso note a tutti”, afferma Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato.
Il Partito democratico si schiera da difesa del virologo: "Chi attacca Andrea Crisanti attacca la storia e la bellezza della nostra comunità all'estero. Lui, figlio di una madre single, ha potuto studiare grazie a un aiuto economico di uno zio emigrato in America e conosce molto bene le fatiche degli italiani all'estero. Per questo chi lo attacca sfregia le storie dei nostri connazionali, dimostrando di non avere rispetto per il nostro Paese". A dirlo è Lia Quartapelle, della segreteria Pd.
Dall'alleanza Azione-Italia viva il primo a twittare è Carlo Calenda, che si rivolge direttamente a Enrico Letta: "Abbiamo sostenuto tutti i provvedimenti presi dai diversi governi con lealtà. Siamo nati parlando di sanità a novembre del ‘19. Candidare virologi è a mio avviso sbagliato perché nel corso della pandemia hanno spesso ecceduto in protagonismo. Non strumentalizzare la pandemia. Grazie".
Quindi la serie di tweet di esponenti di Italia viva, e infine quello di Matteo Renzi: "E anche oggi Letta mi attacca. Occhi di tigre sta diventando monotono. In questi 60 secondi spiego le differenze fra me e lui sulla pandemia. Lui Conte e l’esercito russo. Io Draghi e il generale Figliuolo".