Quanto potrà ancora proseguire una situazione caratterizzata da continui attacchi e reazioni in Medioriente tra Israele e Iran, senza che si degeneri in un conflitto dagli sviluppi e dagli esiti imprevedibili a livello internazionale? Ha provato a dare una risposta a questa angosciante domanda il Ministro degli affari esteri e della cooperazione, Antonio Tajani intervenuto al convegno “Senza pace. Le guerre interrogano l’Italia”, organizzato il 30 ottobre a Palazzo del Bo, sede dell’Università di Padova. Nel corso del dibattito Tajani, intervistato da Giovanna Botteri, ha tra l’altro dichiarato: “Il solo strumento militare non conduce alla sicurezza, servono un negoziato diplomatico e accordi politici”. Sul tema della necessità di proseguire la missione Unifil dopo quanto accaduto in Libano, il Ministro ha risposto: “Il ruolo di Unifil rimane cruciale per poter assicurare una tregua e sostenere gli accordi politici che presumibilmente indicheranno una separazione tra Libano e Israele”. Sono seguite, poi, ulteriori risposte del Ministro con riferimento a diversi temi, tra i quali il peso dell’UE nello scenario geopolitico internazionale, l’impatto dell’esito delle elezioni americane, questioni di politica migratoria e di politica interna.
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