“Per la lotta all’evasione fiscale la digitalizzazione è importantissima”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int). “L’interoperabilità delle banche sui dati fiscali - spiega - è necessaria per la giusta lotta all’evasione, ma al contempo anche per la semplificazione”. “I sistemi digitali infatti - afferma - sono funzionali alla semplificazione e se non raggiungono questo obiettivo si rischia che sia sì uno strumento utile per l’amministrazione finanziaria, ma non utile per il contribuente. Bene, dunque, il sistema digitale a patto che sia semplice, intuitivo e soprattutto gratuito laddove sono previsti degli obblighi per legge”. “Il Paese - ricorda - attraverso la realizzazione di quanto contenuto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, ai fini della modernizzazione e della digitalizzazione della Pubblica amministrazione, ha un’occasione unica per sburocratizzare e semplificare i processi e i servizi anche dell’amministrazione finanziaria, condizione fondamentale per un’efficace riforma del sistema fiscale. In particolare, per quanto concerne l’operatività degli intermediari fiscali, si evidenzia un eccesso di burocratizzazione circa il sistema di deleghe con cui il contribuente si deve confrontare”.
“Da anni - rimarca - si chiede l’introduzione di un’unica delega che abbia validità sino a revoca, in luogo dei vari modelli che attualmente si devono utilizzare e che prevedono differenti termini di scadenza. E’ evidente che tale delega deve essere compatibile con la tutela della privacy, ma ci si domanda perché l’intermediario fiscale, che gestisce gli obblighi tributari del contribuente, deve affrontare un percorso burocratico per gestire dati archiviati in apposite aree riservate del proprio assistito, quando quei dati, obbligatori per legge, sono stati inviati alle varie piattaforme dallo stesso intermediario fiscale”. “Ci auguriamo - continua - che quanto indicato nel Pnrr sulla digitalizzazione del Paese possa concretamente contribuire a raggiungere gli obiettivi di semplificazione e sburocratizzazione del nostro sistema fiscale".
"Peraltro - afferma - già nell’immediato si potrebbero, attraverso l’utilizzo di sistemi digitali semplificati, apportare modifiche normative a favore del cittadino-contribuente e contestualmente anche della stessa amministrazione finanziaria, come nel caso dell’utilizzo di comunicazioni telematiche preventive in luogo del costoso e inefficace visto di conformità quando un cittadino contribuente debba compensare un suo legittimo credito nei confronti della Pa”. “L’Istituto nazionale tributaristi, sentito in audizione dalle commissioni Finanze riunite di Camera e Senato, ha ribadito tali concetti - ricorda il presidente Alemanno - e i tributaristi, nella loro veste di intermediari fiscali abilitati, sono a totale disposizione per supportare le istituzioni governative e parlamentari al raggiungimento di sistemi digitali basati sui principi di semplicità e tutela della privacy”.
"Con l’emanazione del decreto legge n.157/2021 il cosiddetto decreto antifrode bonus edilizi, pubblicato in G.U. a tempo di record e con effetti retroattivi con buona pace del divieto di retroattività previsto dallo Statuto del contribuente, sono stati estesi visto di conformità ed asseverazione delle spese a tutte le tipologie di bonus edilizi, già previsti per il 110%. Con tale intervento normativo, vengono bloccati di fatto gli interventi in essere e quelli per cui era stato raggiunto un accordo per lo sconto in fattura o la cessione del credito". Lo ricorda l'Istituto Nazionale Tributaristi (Int) per il quale "occorrono urgentemente chiarimenti".
L'Int ritiene che "dovrebbero essere esclusi i piccoli interventi che altrimenti subirebbero una flessione poiché i relativi bonus verrebbero vanificati dai costi di certificazione ed asseverazione. Inoltre con l’estensione del visto di conformità gli intermediari fiscali abilitati che sino al 10 novembre hanno gestito le comunicazioni telematiche per conto dei propri assistiti, ma non essendo ancora inspiegabilmente autorizzati all’apposizione del visto di conformità formale, subiscono una danno economico non potendo più svolgere una loro specifica attività".
"Se non sarà posto rimedio a questa incomprensibile discriminazione, saranno inevitabili ricorsi per i danni economici e morali subiti, anche rivolgendosi alle istituzioni dell’ Unione europea", aggiunge l'Int.
"Abbiamo evidenziato la problematica a Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, ed al presidente della Commissione Finanze e tesoro del Senato, Luciano D’Alfonso -ha dichiarato il presidente dell’Int Riccardo Alemanno-. La retroattività delle norme contenute nel decreto evidenzia la necessità di rendere più efficace e non derogabile il divieto di retroattività delle norme fiscali previsto dallo Statuto dei diritti del contribuente, inoltre migliaia di intermediari fiscali abilitati che sino a ieri hanno gestito le comunicazioni di cessione e sconto in fattura vengono esclusi da tale attività, per quanto poi attiene ai piccoli interventi edilizi, con i nuovi costi derivanti da certificazione ed asseverazione, riducono o vanificano i vantaggi dei bonus, con inevitabile perdita di attività soprattutto delle imprese di minori dimensioni".
"E’ assolutamente giusto prevenire le frodi, -spiega Alemanno- ma non a danno dei contribuenti ed imprenditori corretti. Mi auguro che nella conversione in legge del decreto antifrode si ponga rimedio ad una situazione che da un lato vanifica i bonus e dall’ altra discrimina una parte di professionisti e peserà negativamente sui lavori di minore dimensione con percentuale di detrazione del 50 o del 65 per cento".
"Occorrono correttivi immediati ed ottimizzare l’utilizzo dei dati in possesso dell’ Amministrazione finanziaria evitando la richiesta di certificazioni meramente formali ma costose per il cittadino-contribuente", conclude