Silvia Redigolo, attivista della onlus Pangea bloccata in aeroporto a Kabul: "Hanno picchiato un bambino, non muoveva più le gambe. Gente disperata e spaventata"
Le attiviste di Pangea, la onlus milanese attiva in Afghanistan, sono state messe in sicurezza all'aeroporto di Kabul ma restano bloccate in aeroporto, in attesa di essere imbarcate. Intanto fuori dallo scalo la tensione resta altissima. "La situazione è tragica - spiega all'Adnkronos Silvia Redigolo, attivista della Fondazione Pangea Onlus - ci sono ancora i talebani che picchiano e sparano, abbiamo notizie di bambini traumatizzati, soli, che hanno perso i genitori e di neonati fuori dal gate in fila da ore. La gente ci ha raccontato che hanno picchiato un bambino e che non muoveva più le gambe, è davvero difficile".
Quello per lasciare il Paese "non è un volo che si prende facilmente - fa notare Redigolo -. E' un problema entrare in aeroporto, fuori ci sono 10mila persone che spingono, c'è la calca. Ci sono i talebani che frustano e picchiano, diverse donne sono state picchiate e sono in coda da ore per superare la folla. La gente è disperata e spaventata". Le attiviste di Pangea e le loro famiglie, nei giorni scorsi, per farsi riconoscere dai carabinieri italiani che le hanno accompagnate verso l'imbarco, si sono disegnate una P sulla mano. "I militari italiani stanno facendo un lavoro eccezionale - sottolinea Redigolo - le donne avevano bisogno di qualcosa che potesse identificarle per velocizzare l'ingresso in aeroporto, e la P di Pangea è diventata un lasciapassare per una nuova vita". Le ultime attiviste dovrebbero rientrare nelle prossime ore. "Speriamo le imbarchino tra oggi e domani" si augura Redigolo.
Nel frattempo 200mila euro sono stati donati da diverse artiste italiane tra cui Fiorella Mannoia, Emma, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini, Alessandra Amoroso e Laura Pausini, assieme a Una Nessuna Centomila, per le donne e bambine afghane, sostenendo la Fondazione Pangea Onlus. "E' una donazione importante - rimarca Redigolo - noi stiamo comunque facendo una raccolta fondi, abbiamo un progetto di accoglienza e integrazione per queste donne con le loro famiglie e Pangea non ferma il suo lavoro a Kabul, andremo avanti a lavorare per donne e bambini".