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Addio bisturi: la rivoluzione della medicina estetica grazie alle proprietà del collagene

Con il 6% del peso corporeo il collagene rappresenta una delle principali impalcature dei tessuti. La perdita di collagene aiuta l’invecchiamento; le nuove procedure a base di collagene promettono battaglia all’aging

Addio bisturi: la rivoluzione della medicina estetica grazie alle proprietà del collagene
30 settembre 2022 | 10.28
LETTURA: 3 minuti


In collaborazione con: Stimolacollagene

Dimentichiamoci del bisturi nel futuro prossimo, la nuova rivoluzione non sarà quella di rimuovere o modificare i tessuti ma la loro rigenerazione. Ovviamente non si parla di “fonte dell’eterna giovinezza” ma di un ulteriore passo verso la comprensione dei processi legati all’invecchiamento cutaneo. La correzione degli inestetismi in modo “meccanico” sta lasciando, ove possibile, il posto a tecniche che promettono risultati migliori, naturali e duraturi nel tempo. Stimolare il collagene è uno dei principi alla base delle tecniche maggiormente diffuse oggigiorno.

Un approfondimento dell’argomento è contenuto sul portale stimolacollagene.it, una piattaforma specializzata nel trattare tutto quello che riguarda il collagene. Pensato come un punto di riferimento per pazienti, il portale ha accolto sempre più professionisti con un aumento qualitativo dei contenuti ed un canale sempre aperto con i pazienti stessi. Tutto ciò, per andare oltre il tradizionale rapporto medico-paziente, e avvicinarsi sempre di più ad ogni singolo utente fornendogli risposte tempestive, rapide e, prima di tutto, affidabili.

L’importanza del collagene è ormai nota, come sono noti i meccanismi che portano alla lenta diminuzione e degradazione della proteina dopo i 25/30 anni. Essendo la principale struttura che sorregge i tessuti è ben facile comprendere come la sua diminuzione favorisca la comparsa di inestetismi cutanei di varia natura oltre che un cedimento generale dei tessuti. Si è scoperto, altresì, che la sostituzione/integrazione del collagene non è affatto semplice poiché il collagene non è facilmente digeribile nei cibi né tantomeno viene metabolizzato adeguatamente con iniezioni, uso di creme e altre soluzioni a livello cutaneo.

Una soluzione efficace è stata identificata nel collagene ricombinante, una particolare proteina capace di “integrarsi” e funzionare meglio nei tessuti. Per queste caratteristiche, numerose aziende negli ultimi anni hanno investito molti fondi nella sintesi di dermofiller a base di collagene ricombinante di ultima generazione. La formula di somministrazione è similare a quella dei filler mentre la sua azione si concentra principalmente su una maggiore idratazione dei tessuti e sulla stimolazione della riparazione tissutale con la produzione di nuovo collagene.

Il primo processo è possibile grazie alla struttura del collagene ricombinante che rispetto al normale collagene, con struttura a tre eliche, possiede una sola elica. Questa caratteristica permette al collagene di creare numerosi legami con molecole di acqua migliorando l’idratazione dei tessuti. La singola elica, inoltre, viene percepita come un “errore” all’organismo che spinge le cellule a produrre nuovo collagene ed elastine per “riparare” il problema tissutale.

Non va dimenticato che i prodotti a base di collagene ricombinante intervengono su altri fattori grazie all’ausilio di sostanze fondamentali per il buon funzionamento cellulare come alanina, valina, glicina, prolina, lisina, ecc. Queste sostanze contribuiscono a mantenere l’equilibrio ambientale dove le cellule operano e sono chiamate alla sintesi di nuovo collagene ed elastina.

In passato, la quasi totalità del collagene veniva prodotto tramite gli scarti di animali macellati, soprattutto bovini. Le implicazioni religiose ed etiche, limitavano l’utilizzo del collagene in alcune comunità umane e presso gruppi religiosi. Inoltre, il collagene bovino implicava la remota possibilità della trasmissione di malattie, all’uomo, come l’encefalopatia spongiforme bovina (conosciuta come morbo della mucca pazza) e altre malattie pericolose per gli esseri umani.

Per ovviare alle limitazioni del collagene animale, si cominciò ad utilizzare il collagene marino, tuttavia le sue applicazioni rimasero decisamente limitate a causa di altre problematiche, soprattutto di utilità medica. Infatti, nonostante la migliore efficacia, il collagene marino rimaneva molto difficile da metabolizzare dall’organismo a causa della sua particolare struttura.

Nonostante il collagene sia la nuova frontiera della lotta all’invecchiamento cutaneo, la strada è ancora lunga prima di giungere a risultati fantasticati in alcuni famosi romanzi. Tuttavia, non si può negare che i trattamenti a base di collagene ricombinante possano fornire risultati duraturi e validi, senza stravolgere chirurgicamente la propria natura.

I trattamenti con dermofiller al collagene ricombinante ed acido ialuronico sono mini invasivi e consentono di riattivare il naturale ricambio cellulare. L’azione cellulare attiva i processi di biostimolazione e biorigenerazione dei tessuti agendo in modo concreto contro il cronoaging, il photoaging ed esiti cicatriziali.

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