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CARTA VINI

Il fattore segreto per una carta vini di successo

La winelist è certamente uno strumento di vendita e comunicazione di grande importanza in un ristorante. Ma attenzione, mai dimenticare il ruolo del sommelier

Il fattore segreto per una carta vini di successo
27 luglio 2022 | 16.34
LETTURA: 2 minuti

Abbiamo già parlato di quanto la creazione di una buona carta vini sia rilevante per la comunicazione e vendita del vino, ai fini di creare un servizio attento e interessante per il cliente. Dopo tutto, l’importanza di una selezione ben curata e chiara è sempre più ricercata, e questo permette al cliente di avere una percezione del valore che il locale dà al vino, portando la carta vini ad acquisire un’importanza paritaria a quella del menu.

Non bisogna tuttavia mai tralasciare un aspetto estremamente importante quando si parla di ristorazione e servizio: quello del fattore umano. Già da tempo, menu e carta vini non sono più gli unici criteri nel giudizio di un ristorante e di fatto divengono fondamentali altri aspetti più legati alle figure di sala, che veicolano questi strumenti e rendono concreta l’esperienza.

Sono le persone a fare i locali

La pratica del mangiare fuori è per sua natura una forma di socialità, prima che una necessità e un piacere legato al vino e al cibo, dunque, risulta impossibile non considerare importante il fattore umano. Da questo ne deriva che colui o colei che si approccia al servizio della carta vini e del vino poi, dovrà essere capace di creare una linea comunicativa adatta e in sintonia con il locale, sapendo leggere i gusti e le esigenze del cliente, e cosa ancora più importante, porsi nella forma giusta in cui la sua competenza sia strumento di conoscenza e curiosità per chi siede a tavola. Tale approccio porterà l’avventore a tornare proprio per quello stato di fiducia e sicurezza che la professionalità delle figure presenti hanno creato, diventando essi stessi parte integrante del brand del ristorante.

Il capitale umano: necessario e strategico

Nonostante la forte crisi del personale che ad oggi affligge la ristorazione e conseguentemente la sua preparazione media, per i gestori di locali l’investimento nella professionalità del servizio, e quindi nella qualità “relazionale”, rappresenta un’incidenza di costo molto significativa, ma riconosciuta come necessaria. C’è la consapevolezza che la qualità viene comunicata dai comportamenti del personale di sala e dai gestori stessi, dunque, credere nella specializzazione professionale e valorizzare il savoir faire tecnico e relazionale delle risorse umane è strategico. Questo permette di instaurare con il cliente un clima emotivo di complicità e confidenza, che risulterà assai importante specie quando si tratta della carta vini, che viene percepita più come un ostacolo a livello decisionale e motivo di titubanza.

In conclusione, la carta vini come il menù e tutti gli aspetti impliciti nel servizio, materie prime, ambiente, location, sono certamente importanti e fondamentali ma niente sostituisce le capacità di un professionista di creare empatia e al tempo stesso aumentare l’interesse verso il mondo del cibo e del vino.

Adnkronos - Vendemmie

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