"Ridare al tronco d'albero una parte di quell’energia che avrebbe se fosse ancora vivo". Così Andrea Gandini, giovanissimo artista romano, fa rivivere i tronchi d'albero recisi della capitale. Li ripulisce e vi scolpisce dei volti, riportando in superficie le venature e i colori di quello che un tempo era un albero.
"Tutto è nato un anno e mezzo fa - racconta all'Adnkronos il 18enne studente di liceo artistico - quando ho iniziato a scolpire il legno in garage. A un certo punto ho finito il materiale e ho iniziato a scolpire un tronco fuori al mio studio. Mi è piaciuta la cosa e vedevo che la gente apprezzava e mi faceva tanti complimenti". I più interessati sono anziani e i bambini: dalla signora che lancia avvertimenti ("Se te pijo...") al bimbo affascinato, fino all'addetto dell'Ama ("Gagliardo"). "La gente - spiega - entra i confidenza anche perché sono in una posizione vulnerabile", accovacciato per terra a scolpire.
Finora ha realizzato una scultura a Monteverde, una a Trastevere e due in zona Ostiense. "Mi sono arrivate molte commissioni - racconta - che cercherò di soddisfare tutte e mi è arrivata una proposta da un'associazione del I Municipio per fare altri tronchi al Testaccio. Io voglio continuare a fare i lavori sugli alberi". In effetti il legno è uno dei suoi materiali preferiti. "Ho lavorato anche con argilla e das ma il legno è speciale perché prima era vivo. E' come lavorare su un osso gigante: queste venature e i nuovi colori che scopri, è un materiale quasi magico", racconta il giovane artista.
C'è anche un messaggio ecologico nella sua attività. "Ho sempre lavorato con materiali di recupero. Il legno che uso per le mie sculture è tutto di recupero e prendo anche tele dalla spazzatura", dice spiegando la sua attenzione contro lo spreco. Stesso discorso anche per i tonchi: un peccato "lasciare lì l’albero a metà, in mezzo alla spazzatura, meglio dargli una pulita e farlo rivivere".