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Forestale: verso l'addio al Corpo storico, ma resteranno gli autonomi

A rischio scioglimento il Corpo storico con i suoi quasi 2 secoli di storia, ma l'eventuale accorpamento non riguarderà i Corpi Forestali delle Regioni a Statuto Speciale né quelli delle Province Autonome

(Infophoto)
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20 marzo 2015 | 16.49
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Corpo Forestale a rischio, con i suoi quasi due secoli di storia, ma non i forestali autonomi che, paradossalmente, nascono proprio come costola del Cfs negli anni '70. Si tratta delle 778 unità in Sicilia, 1.300 in Sardegna, 263 in Friuli Venezia Giulia, 154 in Valle d'Aosta, per un totale di 2.495 unità che fanno capo ai Corpi Forestali delle Regioni a Statuto Speciale, a cui si vanno a sommare 250 unità della Provincia Autonoma di Trento, le 200 della Provincia Autonoma di Bolzano. E il numero sale a 2.945 unità.

A stabilirlo è un emendamento alla delega P.A. passato in commissione Affari Costituzionali a Palazzo Madama, che mette al sicuro queste unità autonome tutelandole dalla minaccia della riduzione delle cinque forze di polizia annunciata dal premier Matteo Renzi, con il Corpo Forestale dello Stato candidato alla soppressione, secondo quanto indicato nel ddl sulla riforma della Pubblica amministrazione all'esame del Senato.

L'eventuale accorpamento, stabilisce l'emendamento approvato dalla commissione, riguarda esclusivamente il Corpo forestale dello Stato, mentre nei territori delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano restano ferme tutte le attribuzioni spettanti ai rispettivi Corpi forestali regionali e provinciali.

Per motivi di spending review, dunque, si candida all'abolizione il Corpo Forestale dello Stato ma non si interverrà né su queste circa 3mila unità autonome né sulle circa 2.800 unità delle Polizie Provinciali: un totale di 5.745 unità che resteranno in piedi a fronte delle circa 8mila unità del Cfs che svolgono le loro attività su tutto il territorio nazionale.

Dopo l'annuncio del possibile accorpamento del Cfs in un'altra forza di polizia, tra le polemiche e le proteste bipartisan , da più parti (compresa la parte Pd, con la risoluzione presentata dalla deputata Giovanna Palma) era arrivata una proposta alternativa: far confluire all'interno del Corpo Forestale dello Stato i soggetti operanti nello stesso settore o in settori affini garantendo un servizio in grado di coniugare riduzione di spesa e miglioramento dei servizi.

In particolare, la proposta era di creare un Corpo nazionale di tutela ambientale attraverso l'assorbimento nel Corpo forestale dello Stato del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf (816 unità), dei Corpi di Polizia Provinciale, dei Corpi Forestali Regionali e delle Provincie Autonome.

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