L’80% del Grab allo stato attuale è già pronto e pedalabile in sicurezza. Un progetto partecipato e nato dal basso che per Delrio "può rappresentare una svolta nel modo di vivere" e incassa il sostegno del sindaco Ignazio Marino
Un anello ciclopedonale di 44,2 km che si sviluppa completamente all’interno della città di Roma; una sorta di Gra, anzi di Grab, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, progetto partecipato frutto di un lavoro collettivo nato dal basso e coordinato da VeloLove, che ha coinvolto cittadini e associazioni come Legambiente, Rete Mobilità Nuova, Touring Club Italiano e Parco Regionale dell’Appia Antica. Nato dal basso sì, ma il Grab incassa già il sostegno di Graziano Delrio e di Ignazio Marino. (Guarda il video)
Il percorso individuato, grazie al lavoro durato mesi di un team di volontari che hanno perlustrato il territorio strada per strada, è tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali (31,9 km, il 72,2% del tracciato).
Altri 3,6 km (l’8,1%) si sviluppano su marciapiedi che possono facilmente accogliere una ciclabile. Complessivamente, dunque, l’80,3% del Grab allo stato attuale è già pronto e pedalabile in sicurezza. Altri 6,8 km (il 15,4%) interessano strade secondarie e a bassissima intensità di traffico. Solo 1.900 metri sono congestionati da un intenso flusso di veicoli motorizzati.
Il Grab potrebbe "rappresentare una svolta nel modo di vivere, visitare e ricordare la città e di riapprezzare luoghi antichi e architetture moderne. Un progetto che ho avuto modo di conoscere e mi ha entusiasmato", dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, in un video-messaggio inviato in occasione della presentazione del progetto. Opportunità anche "in occasione del Giubileo di Roma" e "ricetta vincente" non solo per la Capitale ma "per tutto il Paese che ha bisogno di una narrazione diversa delle sue città".
Per il sindaco di Roma Ignazio Marino il Grab "è una grande opportunità perfettamente in linea col lavoro di questa amministrazione: cambiare la mobilità urbana in modo sostenibile. Uno strumento in più che accogliamo con entusiasmo e che conferma come sia possibile ricucire le ciclabili già esistenti, per poi proseguire con i nuovi tracciati, così da restituire ai romani e alle romane spazi urbani da vivere in maniera sicura e all’insegna della sostenibilità". Marino dichiara anche di aver già sentito sull'argomento il ministro Delrio "e siamo in perfetta sintonia: Roma farà la sua parte per offrire tutto il supporto necessario alla realizzazione dell’anello ciclopedonale”.
Il Grab è un corridoio verde che collega l’Appia Antica al Maxxi di Zaha Hadid, le street art del Quadraro e di Torpignattara a Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro Gnam, ma anche i parchi della Caffarella e degli Acquedotti, Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani, i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone incrociando in più punti diverse stazioni ferroviarie, le linee A e B della metropolitana e anche la futura linea C.
Si connette a percorsi ciclabili esistenti (come la ciclopista del Tevere) o a percorsi ciclopedonali all’interno di ville e parchi che fanno salire l’estensione totale degli itinerari pedalabili senza soluzione di continuità a circa 200 chilometri. E già oggi, in poco più di un’ora, porta chi pedala dalla periferia al centro, da est a ovest (da Montesacro all’Isola Tiberina ad esempio) o da nord a sud (dalla Salaria alla Piramide).
E per quanto riguarda i costi? In una prima fase si potrà rendere fruibile l’anello. Sebbene oltre il 70% del tracciato si sviluppi in sede propria (parchi urbani e piste ciclabili) circa il 30% del Grab utilizza la viabilità ordinaria. Di questa un buon 8% potrebbe transitare su marciapiedi a bassa frequentazione, facilmente destinabili a uso promiscuo ciclo-pedonale. Un ulteriore 15% sfrutta viabilità secondaria, convertibile in Zone 30.
Permane un 4-5% (2 km su un totale di oltre 44) di strade trafficate, per le quali andranno progettate sistemazioni idonee. Insomma, tra manutenzione ordinaria, messa in sicurezza, segnaletica di indirizzamento e risistemazione dei nodi più pericolosi, la versione basica costa circa 500mila euro, mentre per una ciclovia dall’alto contenuto turistico il costo stimato è compreso tra i 2 e i 4 milioni di euro.
In seguito si potranno valutare anche interventi assai più rilevanti, come la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale per evitare l’attraversamento di un’arteria a grande scorrimento (Palmiro Togliatti) e collegare il Grab alla ciclopista già esistente al centro della carreggiata.