Con un passo importante a favore del clima, i leader dell’Unione Europea hanno approvato oggi l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. I Paesi dell’Ue hanno poi chiesto di fissare un target di riduzione delle emissioni più elevato per il periodo sino al 2030, coerente con la strategia di neutralità climatica, da fissare in un tempo utile, prima della Cop26 a Glasgow.
Solo la Polonia (che dipende ancora fortemente dal carbone) non è stata in grado di impegnarsi per raggiungere questo obiettivo e le discussioni sulle modalità per rispettarlo sono state rinviate al giugno 2020. La Polonia raggiungerà l'obiettivo dell'Ue di neutralità climatica al proprio "ritmo" perché "è stata esonerata dal principio del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050", si legge in un tweet dell'account ufficiale degli ambasciatori polacchi presso l'Unione europea. "Non esiste una divisione dell'Europa in parti diverse, ma esiste uno Stato membro che ha ancora bisogno di un po' più di tempo", ha affermato la cancelliera tedesca Angel Merkel.
Il raggiungimento dell'obiettivo Ue comporterà il taglio delle emissioni di carbonio dell'Ue generate dai combustibili fossili e la ricerca di modi per catturare o compensare le emissioni rimanenti. Le emissioni dell'Ue sono diminuite negli ultimi due decenni ma rappresentano ancora una quota del 9,6% del carbonio emesso in tutto il mondo ogni anno, secondo un rapporto dell'Ue del 2018.
La decisione è stata presa alla luce delle ultime scoperte scientifiche e della necessità di intensificare l'azione globale per il clima. Il nuovo obiettivo ha dunque lo scopo di allineare l'Ue all'accordo di Parigi, anche se resta ancora da capire il percorso per raggiungerlo e dove reperire i fondi.
E' la seconda volta, quest'anno, che gli stati dell'Ue discutono dell'obiettivo, bloccato la prima volta da Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Questa volta, Ungheria e Repubblica Ceca hanno concordato con la decisione assunta, dopo la comunicazione della Commissione Europea di mercoledì scorso sulla creazione di un meccanismo di giusta transizione, che prevede fondi per il sostegno e la minimizzazione dell’impatto sociale durante il passaggio verso un’economia a zero emissioni di carbonio.