L'Etna Valley ospiterà un nuovo centro di microelettronica avanzata, supportato da un investimento massiccio del Cnr e dell'UE per rafforzare l'industria dei semiconduttori.
Nascerà nel cuore dell'Etna Valley la nuova infrastruttura di microelettronica avanzata per la realizzazione di prototipi di dispositivi necessari allo sviluppo di applicazioni innovative nel campo della mobilità elettrica e delle telecomunicazioni. Il progetto, presentato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), rientra tra quelli approvati oggi dal Governing Board del Chips Joint Undertaking (Chips JU), programma internazionale istituito con il Chips Act, il pacchetto legislativo approvato lo scorso settembre dalla Commissione Europea con l'obiettivo di incentivare e sostenere la produzione di semiconduttori a livello europeo.
"Sono molto orgogliosa per questo progetto, che sarà coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche, e prevede la realizzazione di un'infrastruttura abilitante per il settore industriale della microelettronica, con particolare focalizzazione sull'area catanese, reso possibile grazie all'investimento continuo del Cnr sul settore della microelettronica e microsistemi, che ha permesso di avere la massa critica per poter costruire questa significativa opportunità per lo sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese, destinato a giocare un ruolo da protagonista in questo scenario", spiega la Presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. "Inoltre, si colloca in un contesto globale caratterizzato da una crescente domanda di semiconduttori e dalla loro fondamentale importanza per l'industria tecnologica, cui l'Europa ha risposto con la nascita del Chips Act, che ha stanziato 43 miliardi di euro per raddoppiare entro il 2030 la produzione europea di chip e rendere autonomi gli Stati membri dalle forniture extra UE".
L'infrastruttura approvata rientra, infatti, nelle tecnologie individuate dalle Linee Pilota (Pilot Lines) del programma Chips JU come quelle destinate a svolgere un ruolo cruciale nell'avanzamento dell'Europa con particolare riferimento ai settori più critici e ad alto impatto della microelettronica. Tra tali tecnologie rientra la realizzazione di un sistema integrato per lo sviluppo delle tecnologie dei semiconduttori ad ampia banda proibita (WBG) per l'elettronica di potenza e a radiofrequenza (RF), che saranno sviluppate dalla Linea Pilota approvata. Per raggiungere tale fine, verranno potenziate le strutture già esistenti nel campo dei semiconduttori avanzati e delle tecnologie correlate: in Italia "Beyond Nano", infrastruttura avviata nel 2020, frutto della collaborazione tra Cnr, Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), Regione Siciliana e STMicroelectronics. Ad essa si aggiungono infrastrutture presenti in Finlandia, Polonia, Svezia, Austria, Francia e Germania, coinvolgendo Università e Centri di ricerca di tali Paesi, e riunendo comunità scientifica e comunità industriale nello sviluppo di prodotti e processi avanzati, in accordo alle roadmap delle diverse tecnologie microelettroniche.
In aggiunta al Cnr, i partner italiani del progetto sono Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Centro Italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore Chips-it, Consorzio Nazionale Interuniversitario per la Nanoelettronica IUNET. L'iniziativa è stata fortemente sostenuta dal Ministero delle imprese e del Made in Italy (MIMIT), dal MUR e dal Ministero di Economia e Finanza (MEF) nonché dalla Regione Siciliana e dal Comune di Catania.
Il costo complessivo del progetto è di 360 milioni di euro: sarà ripartito per il 50% su fondi comunitari e per il 50% su fondi messi a disposizione dagli Stati partecipanti alla proposta. L'Italia è lo Stato che riceverà la maggiore quota di finanziamento: 212 milioni di euro, di cui 106 milioni di euro provenienti dalla Comunità Europea, 53 milioni di euro dal MUR e una quota equivalente dal MIMIT. Di questi, circa 190 milioni di euro sono destinati al Cnr per la linea pilota che verrà realizzata attraverso le competenze dell'Istituto di microelettronica e microsistemi (Cnr-Imm).
"Il progetto è il risultato di un percorso decennale che mira ad accorciare la filiera dell'innovazione nel campo dei semiconduttori e che ha permesso di trasferire efficacemente le consilidate competenze nella ricerca di base verso tecnologie emergenti. L'infrastruttura sarà a disposizione del settore produttivo regionale e nazionale e svolgerà un ruolo abilitante per le piccole e medie imprese operanti nel settore della microelettronica, che potranno sviluppare dispositivi innovativi basati su nuovi materiali, con un potenziale innalzamento delle loro capacità di realizzazione di piccole produzioni a bassi costi", aggiunge Stefano Fabris, direttore del Dipartimento scienze fisiche e tecnologie per la materia del Cnr (Cnr-Dsftm). "Anche le grandi aziende trarranno notevole vantaggio dalla sua presenza, perché potranno sperimentare in questa linea pilota le tecnologie da inserire nei dispositivi di nuova generazione. Inoltre, l'ingente investimento previsto per la Linea Pilota italiana apporterà un significativo impatto sul territorio favorendo occupazione, indotto, l'insediamento di nuova imprenditorialità, e alimentando uno sviluppo industriale direttamente connesso con un settore di eccellenza quale è la microelettronica, già rappresentato nell'area".
"ChipsJU" è un programma internazionale che unisce risorse dell'Unione Europea, tra cui Horizon Europe e Digital Europe, degli Stati membri e del settore privato per favorire lo sviluppo dei transistor avanzati, dei processori a basso consumo energetico e dei chip quantistici. A tale fine il programma ha messo a disposizione un primo stanziamento di 1,67 miliardi di euro per lanciare i primi bandi rivolti alle organizzazioni interessate ad istituire linee pilota negli Stati membri e dedicati a quattro specifiche tecnologie strategiche: "Fully Depleted Silicon on Insulator", "Leading-edge nodes below 2nm", "Heterogeneous system integration and assembly", "Wide-band semiconductors". Nel medio-lungo periodo, l'iniziativa "Chip per l'Europa" introdurrà importanti finanziamenti e misure per stimolare le capacità di innovazione e produzione dell'UE. "L'Italia è in prima linea nel potenziare la propria strategia per la microelettronica in particolare nel settore dei semiconduttori, rappresentando uno dei primi Paesi europei a dare applicazione al Chips Act Europeo" conclude Vittorio Privitera, direttore del Cnr-Imm.