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Stadio Roma, i proponenti: "Singolare tempistica della soprintendenza..."

Stadio Roma, i proponenti:
18 febbraio 2017 | 20.49
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"Non possiamo esimerci dall'evidenziare come sia particolarmente singolare la tempistica di questo parere emesso dalla Soprintendenza e certamente avvieremo ogni possibile azione a tutela del nostro Progetto, di tutti gli investitori e pubblici azionisti della As Roma e naturalmente di tutti i tifosi che in queste ore non comprendono iniziative talmente intempestive da apparire quantomeno ostili". Lo dichiarano, in una nota, i proponenti del progetto dello stadio della As Roma.

"Le tribune dell’ex Ippodromo di Tor di Valle sono identificate da tutti in modo inequivocabile come una struttura precaria e pericolante, in totale abbandono da anni, peraltro dimenticata anche dalla Soprintendenza stessa che non ha mai avviato alcuna azione a tutela per quell'area prima che noi valutassimo lo sviluppo di questo progetto. Nella struttura delle tribune sono, tra l'altro, presenti parti ricoperte di amianto - si legge nella nota - Tutto questo è stato da anni fatto presente alle istituzioni che hanno dato il loro via libera al progetto Stadio della Roma - Tor di Valle, consci che questi manufatti, per via del loro stato di degrado, sarebbero inevitabilmente stati rimossi".

"Tuttavia - continuano i proponenti del progetto - siamo da sempre e in ogni caso disponibili a riqualificare le tribune, conservandone una parte in un'area dedicata, dopo averla naturalmente ristrutturata e messa in sicurezza, al fine di preservarne la memoria storica e come suggerito in precedenza dalla Soprintendenza stessa".

Nella nota, i proponenti spiegano che "la procedura di vincolo culturale dell’Ippodromo, non solo non è mai stata esternata in precedenza ma anzi confligge con le valutazioni e i pareri resi nelle Conferenze di Servizi preliminare e decisoria in merito al progetto, basato sulla demolizione dell’ex Ippodromo e sulla realizzazione al suo posto del Nuovo Stadio".

"Nella 'Conferenza' di Servizi 'decisoria' la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, ha espresso rilievi sostanzialmente vertenti su due aspetti principali: la compatibilità con le 'visuali' dei fabbricati privati verticali ('le tre torri') e le modalità di esecuzione delle indagini archeologiche, con l’attribuzione dei relativi costi al proponente" continua la nota.

"Anche nel parere reso in sede di VIA del 6.2.2017, la menzionata Soprintendenza, pur accennando al 'valore' dell’Ippodromo, non ha espresso alcun parere contrario alla sua demolizione - spiegano i proponenti del progetto - Ribadendo invece le sue perplessità su temi vari, tra i quali 'visuali' e indagini archeologiche preventive".

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