Il tema rilanciato a Tokyo dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. Ma per il leader della Lega "non c'è bisogno di cambiare alcuna legge"
"Godiamoci le medaglie, non c'è bisogno di cambiare alcuna legge". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, ospite di SkyTg24, tornando sul tema dello ius soli sportivo rilanciato ieri dal presidente del Coni, Giovanni Malagò.
"Sono anni che c'è una formidabile polemica intorno al tema dello ius soli. Noi abbiamo sempre sostenuto, come mondo dello sport, che è un tema politico e non vogliamo fare politica ma occuparci di sport. Non riconoscere lo ius sportivo è qualcosa di aberrante, folle. Oggi più che mai questo discorso va concretizzato", ha detto ieri Malagò da Casa Italia a Tokyo, dopo lo storico exploit degli azzurri nell'atletica con le medaglie d'oro di Marcell Jacobs nei 100 metri e Gianmarco Tamberi nell'alto.
"A 18 anni e un minuto chi ha quei requisiti deve avere la cittadinanza italiana, non che a 18 anni inizia una via crucis", ha affermato il presidente del Coni. "La risposta migliore l'ha data Mario Draghi che un quarto d'ora dopo le gare, e mi ha fatto un piacere enorme, mi ha chiamato commosso, orgoglioso, entusiasta, mi ha fatto i complimenti. Poi gli ho passato gli atleti e li ha invitati entrambi a Palazzo Chigi con Stefano Mei e il ct La Torre. Questa è la risposta migliore", ha aggiunto il capo dello sport italiano.