Il giovane marchigiano, attualmente numero 123 del ranking Atp, si prende i riflettori sul palcoscenico del tennis mondiale e si appresta a entrare nella top 100
Vent’anni, di Pesaro. Luca Nardi è il baby azzurro che si toglie lo sfizio di battere Novak Djokovic al terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells. Il giovane marchigiano, attualmente numero 123 del ranking Atp, si prende i riflettori sul palcoscenico del tennis mondiale e si appresta a entrare nella top 100. L’exploit californiano incendierà sul montepremi che al momento vale 45mila dollari in stagione e circa 720mila in una carriera che finora aveva un record di 3-12 nel circuito.
A Indian Wells, dopo la sconfitta nel terzo turno delle qualificazioni, Nardi avrebbe dovuto fare i bagagli e partire. Invece è rimasto un giorno in più aspettando la chance che è arrivata: è entrato in tabellone come lucky loser e ha steso il numero 1 del mondo.
Nardi ha iniziato a giocare a tennis con il fratello Niccoló, più grande di 7 anni, in un circolo di Pesaro, incoraggiato da papà Dario, notaio, e dalla mamma Raffaella. Il fratello ha abbandonato il tennis. La sorella Giulia ha scelto il nuoto.
A 16 anni Luca ha deciso che il tennis sarebbe diventato una professione e si è affidato definitivamente al coach Francesco Sani, con cui ha tirato i primi colpi sin da bambino. È cresciuto con il mito di Roger Federer, mostrando un feeling particolare con le superfici veloci e soprattutto con il cemento, come ha dimostrato anche a Indian Wells.
Oltre al tennis, nel curriculum spicca il debole per il padel. È appassionato di calcio e tifosissimo del Napoli. Se non fosse diventato tennista, probabilmente avrebbe intrapreso il percorso per diventare fisioterapista. A tavola, solo il sushi tiene testa alla pasta al forno di mamma.