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Indagine Juve, Abodi: "Non è caso unico, non temo nuova Calciopoli"

"Si tratta di un club che probabilmente non rimarrà il solo"

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05 dicembre 2022 | 13.55
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"Timore di una nuova Calciopoli? No, non credo". Lo ha detto il ministro per lo Sport e per i giovani Andrea Abodi a margine dell'evento di presentazione del 'Codice di giustizia sportiva Figc', al Coni tornando sul caso Juventus e sull'inchiesta sui bilanci del club bianconero.

"Esprimere un giudizio ora è intempestivo, siamo pronti a valutare ma non sono io il primo a doverlo fare. Ci sono la magistratura ordinaria e sportiva, io devo sentirmi tutelato nella mia funzione di ministro. Chi sta lavorando deve accertare i fatti, io sono convinto che le valutazioni da un lato consentiranno di comprendere la natura del fenomeno collegato a quanto successo negli ultimi due anni e mezzo, dall'altro di accertare eventuali responsabilita' di fronte alle quali dobbiamo attendere che la giustizia dello stato e dello sport facciano velocemente il loro corso", ha aggiunto il ministro. "Non amo il giustizialismo, non credo al tribunale del popolo, ma penso che ci siano funzioni che vadano rispettate. Ho il dovere di essere presente in modo non solo che si prendano decisioni rapide, ma anche che si prendano nella giusta maniera", ha aggiunto Abodi.

"Per quanto riguarda il caso Juventus si tratta di un club che probabilmente non rimarrà il solo. Ci permetterà di fare pulizia", ha affermato ancora. "Abbiamo bisogno di sapere presto cosa è successo e che vengano assunte decisioni per ridare credibilità al sistema, nel principio dell’equa competizione. Ed è evidente che negli ultimi anni non è successo”, ha concluso Abodi.

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