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Francesco Totti, D'Agostino: "Ha avuto coraggio, rischiava di apparire un traditore"

Il creatore di Dagospia all'Adnkronos: "Ha fatto bene a parlare perché sembrava lui il traditore, mi ha colpito il dolore che traspare da sue parole"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
11 settembre 2022 | 16.14
LETTURA: 3 minuti

"Quando a febbraio diedi la notizia che il matrimonio di Francesco Totti e Ilary Blasi era al capolinea, mi si scatenò contro un'intera città. Pubblicare quella notizia voleva dire mettersi contro tutta Roma, che ha nei confronti di Totti un fervore che supera quello per il Papa: piuttosto che dire che Totti era cornuto, sarebbe stato meglio che gli avessi toccato la madre. Ho ancora una sfilza di mail e di insulti, Ilary stessa, ospite dalla sua amica Toffanin disse che erano 'secchiate di merda'. Ma sono abituato, quando vai in alto è chiaro che i venti sono contrari". A dirlo all'Adnkronos è Roberto D’Agostino, che fu il primo, nel suo sito 'Dagospia', a rivelare al pubblico la notizia della fine del matrimonio della coppia più amata del calcio italiano.

Nel giorno della clamorosa intervista di Francesco Totti al Corriere della Sera, 'Dago' ripercorre i momenti dello scoop. "La miccia fu un evento successo a Castel Gandolfo e ripreso dalla stampa locale, in cui Totti e Ilary erano andati coi figli a un parco giochi e c'era stata una grande litigata tra di loro - ricorda D'Agostino -. Io partii da quel punto dello scazzo e dissi che ormai erano arrivati al capolinea. Era la goccia che aveva fatto traboccare il fatidico vaso, ma i segnali di una rottura erano partiti molto tempo prima". Infatti "da febbraio, sono passati appena sei mesi quando ho pubblicato l'annuncio che avrebbero fatto un comunicato che sanciva il divorzio".

La notizia però, rivela il giornalista, nell'ambiente era nota. "Era come togliere un velo, che molti giornali sportivi conoscevano benissimo, ma chi si mette contro una persona che rappresenta una città?". La soddisfazione "di aver fatto bene il mio lavoro è accompagnata anche da una grande tristezza", ammette Dago. Tristezza "che trasuda da ogni riga in quell'intervista". L'impressione, leggendo il colloquio del 'pupone' con Aldo Cazzullo, è che "sono abituato a leggere interviste di attori, politici, dove raccontano tragedie di ogni sorta, poi vedi quest'intervista e senti che è un'intervista diversa, emotiva, non è cerebrale, non è un tentativo di acchiappare clik o like, l'autogossip che ormai fanno tutti i personaggi noti. Nel caso di Totti mi ha colpito molto il dolore che traspare dalle sue parole. L'emotività l'ho trovata fortissima. Una delle poche interviste in cui si sente l'anima che sanguina".

Per l'esperto di gossip più noto del Paese "si può immaginare la depressione che colpisce una persona che ha superato i 40 anni, ha attaccato le scarpine al chiodo, ha fatto solo questa vita, e ora si ritrova che ad un certo punto il sipario si chiude e ha lo spettro devastante di finire nel cono d'ombra. Si dirà, coi guadagni che hai fatto quale depressione... ma la depressione è lì e non c'è nessuna aspirina che possa salvarti". Totti ha fatto bene a parlare? "Sinceramente sì, ha fatto bene - dice D’Agostino -. Perché in qualche modo sinora era lui visto come il traditore. E ha avuto anche molto coraggio. In sostanza ha detto che Totti è cornuto, questo ha detto. Ci vuole un grande coraggio per dire questo. Secondo me gli sarà costato molto giocare questa partita, la partita più dura della sua vita".

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