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De Laurentiis: "Napoli centrale in Europa, io per la legalità totale"

Il presidente partenopeo: "Se il Bari sale in Serie A, lo vendo"

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06 marzo 2023 | 15.29
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"Avete visto su Netflix cosa ha combinato la Fifa, ha rubato miliardi di miliardi. La Fifa e la Uefa stanno a Ginevra e Zurigo, nessuno li controlla. Io che sono molto rigido vengo contestato: a me, che sono per la legalità totale, mi si dice che non sono tifoso". Lo dice il presidente del Napoli calcio. Aurelio De Laurentiis, intervenuto all’inaugurazione della prima cattedra universitaria italiana dedicata alla 'Giuridicità delle regole del gioco del calcio' nell’Università degli Studi della Campania 'Luigi Vanvitelli'.

"Sono per l'organizzazione che funzioni, se vi faccio vedere quanti sono stati arrestati nell'ultima partita per spaccio di droga, i signori della Lazio sono arrestati in tre. Ma come, io non faccio entrare botti, fumogeni e petardi ai nostri e quelli sì?", aggiunge.

"Sono tifoso di Napoli città, non solo del Napoli. Di Napoli rivendico centralità territoriale a livello europeo. Per molti aspetti combatto ancora per privilegiare l'immagine di Napoli in tutto il mondo differenziandola dalle pur belle altre città d’Italia", dice ancora.

"Lotto per equiparare il Sud al Nord, non a caso sono proprietario anche del Bari. Cosa succederà se sarà promosso in Serie A? Lo cederemo a qualcuno che ci dovrà dare garanzia di saper gestire una squadra di calcio come si fa con un’opera dell’ingegno", afferma.

"Quando non mi si capiva, a Napoli, nel mondo del calcio, è perché ero molto concentrato a dare un’impostazione industriale da vera società per azioni. Tutti i miei colleghi venivano da una concezione del calcio vecchia, superata, obsoleta", prosegue.

"La legge Melandri -dice riferendosi ai diritti tv- ci ha rotto i c...i da vent'anni, come si fa a dire che dobbiamo curare i bilanci delle società che sono in perdita? Per farlo bisogna fare tabula rasa. E' grave che lo Stato sia assente. Dicono: siete miliardari, vi riempite di debiti, strapagate i calciatori. Il problema sono gli agenti. Mino Raiola, simpaticissimo, prendeva 25-40 milioni di commissione sulle spalle di un club. Qui si creano le sperequazioni, i casini, i fallimenti".

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