I videogame alle Olimpiadi? Prima o poi, magari... Ad aprire una prima 'porticina' è il Comitato internazionale olimpico (Cio) dopo il sesto Summit olimpico. L'evento, si legge sul sito dell'organismo, è servito anche a discutere "il rapido sviluppo dei cosiddetti eSports". L'universo degli sport virtuali è in "massiccia crescita". "Gli eSports competitivi potrebbero essere considerati come un'attività sportiva, i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un'intensità paragonabile a quella degli atleti degli sport tradizionali", osserva il Cio. Però -requisito fondamentale- "per essere riconosciuti dal Cio come sport, gli 'eSports' devono evitare di violare i valori olimpici". Inoltre, "un altro elemento necessario per il riconoscimento deve essere l'esistenza di un'organizzazione che garantisca il rispetto delle norme e delle regole del Movimento Olimpico (antidoping, scommesse, manipolazione...)". Per ipotizzare progressi è indispensabile "un dialogo con l'industria del gaming e con i giocatori per approfondire la conoscenza del settore" e per coltivare i rapporti con componenti del Movimento Olimpico.