Il Comitato tecnico scientifico non ritiene "al momento di poter assumere decisioni difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico". Il ministro Spadafora: "Non sono d'accordo"
Il Cts - a quanto apprende l'Adnkronos Salute - boccia gli sport di contatto praticati da "singoli individui che si dedicano ad attività a livello amatoriale o di società dilettantistiche". Nel parere, il Comitato tecnico-scientifico afferma infatti di non ritenere "al momento di poter assumere decisioni al riguardo che siano difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico".
Rispetto dunque alla "possibile ripresa delle attività sportive degli sport di contatto", il Cts "conferma che in considerazione dell’attuale situazione epidemiologica nazionale con il persistente rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni certe come negli sport da contatto, debbano essere rispettate le prescrizioni relative al distanziamento fisico e alla protezione individuale".
A tal proposito, il Cts ricorda che la deroga a tali prescrizioni è stata validata esclusivamente per la "ripresa delle gare di calcio professionistico limitatamente alla serie A", perché "tale deroga" è "stata accettata in presenza di un interlocutore formale - la società sportiva - che ha assunto piena responsabilità" riguardo all’"esecuzione e il controllo di uno stringente protocollo di diagnosi e monitoraggio continui".
Dunque, in assenza di "simili protocolli a favore di singoli individui che si dedicano ad attività a livello amatoriale o di società dilettantistiche", il Comitato tecnico scientifico "non ritiene al momento di poter assumere decisioni al riguardo che siano difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico".