Stefania Sandrelli riceverà il David Speciale nel corso della 62ª edizione dei Premi David di Donatello. In accordo con il consiglio direttivo, lo annuncia Piera Detassis, direttore artistico dell'Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà consegnato mercoledì 21 marzo nel corso della cerimonia di premiazione, in diretta in prima serata su Rai1, condotta da Carlo Conti. “Ricevo con questa onorificenza una grandissima emozione, un attestato di stima e di affetto – ha dichiarato Sandrelli – Le condizioni ideali per un matrimonio riuscito. Sarà come festeggiare le nozze d’oro. Il cinema fa talmente parte della mia vita che questo David sarà per me come un principe azzurro che mi bacerà la mano".
Nel corso della sua lunga carriera, l’attrice toscana ha recitato con alcuni dei più grandi registi della storia del cinema italiano da Pietro Germi a Ettore Scola, da Bernardo Bertolucci a Mario Monicelli, da Lina Wertmüller ad Antonio Pietrangeli fino alle recenti collaborazioni con Paolo Virzì e Ferzan Özpetek. Premiata nel 2005 con il Leone d'oro alla carriera nel corso della 62esima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Sandrelli ha ricevuto undici candidature e tre David di Donatello: Miglior attrice protagonista per 'Mignon è partita' di Francesca Archibugi, Miglior attrice non protagonista per 'L'ultimo bacio' di Gabriele Muccino e per 'Figli/Hijos' di Marco Bechis.
"Stefania Sandrelli, dagli anni sessanta ad oggi, in tanti capolavori e a fianco di grandi autori, ha saputo raccontare con sfolgorante unicità la complessa evoluzione delle donne italiane, la loro grazia smarrita e le fragilità, ma anche la loro forza pacata e quella lieve follia capace di capovolgere le regole di ruolo – ha spiegato Detassis – Vera icona femminile, ha contribuito a segnare la storia del cinema e del costume, grazie a film come 'Divorzio all'italiana', 'Sedotta e abbandonata', 'Il conformista', 'Alfredo Alfredo', 'C'eravamo tanto amati', 'La chiave',' La famiglia', 'Mignon è partita', 'La prima cosa bella', per citare solo alcuni fra i più significativi. E basterebbero due titoli, 'Io la conoscevo bene' e 'Speriamo che sia femmina', a sottolinearne la modernità e attualità in un tempo, questo, così cruciale per le donne”.