"Un momento dedicato al Giorno del Ricordo delle Foibe era già previsto"
"Non faccio il festival con la politica, il festival non è di destra, di sinistra, di centro: è di tutti. Tutti devono godere di questo spettacolo. Rispetto le idee di tutti, ma difendo il festival perché Sanremo è patrimonio di tutti, è della Rai, di Sanremo e di tutti. Non sono adatto alla politica". Lo sottolinea Amadeus rispondendo alle domande sulle polemiche politiche intorno al festival di Sanremo 2023.
A chi gli chiede se abbia avvertito pressioni dalla politica, con le tante dichiarazioni sul festival: "Nessuna pressione, mai sentita nessuna pressione politica nei miei 4 festival", dice Amadeus. Quanto alla premier Meloni che avrebbe preferito una intervento di Zelensky non via lettera, Amadeus spiega che la scelta è sempre stata in capo al presidente ucraino: "All'inizio l'idea era quella di un videomessaggio ma noi ne avevamo preso atto. Poi lo stesso presidente, attraverso l'ambasciata, ci ha fatto sapere il desiderio di intervenire con una lettera".
"Un momento dedicato al Giorno del Ricordo delle Foibe era già previsto. Abbiamo un paio di idee, oggi pomeriggio decideremo quale portare sul palco", aggiunge replicando ai giornalisti che gli chiedono se Sanremo 2023 dedicherà questa sera uno spazio alle Foibe, in occasione del Giorno del Ricordo, anche in relazione alle tante richieste arrivate da esponenti della maggioranza di governo.