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Sandra Milo, diva di grandi film e personaggio tv tra Fellini e Craxi

Con il suo fisico prorompente e l'autoironia, ha saputo interpretare durante la sua carriera sia ruoli comici, che drammatici, che patetici

Sandra Milo - (Fotogramma)
Sandra Milo - (Fotogramma)
29 gennaio 2024 | 12.04
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Attrice diva di grandi film - come "8 e 1/2' di Federico Fellini che vinse due Oscar - e popolare personaggio televisivo, Sandra Milo - morta oggi all'età di 90 anni - con il suo fisico prorompente e l'autoironia, ha saputo interpretare durante la sua carriera sia ruoli comici, che drammatici, che patetici. E con i suoi quattro matrimoni, il grande amore per Fellini e la relazione con il segretario socialista Bettino Craxi ha conquistato per lungo tempo le cronache rosa. Destinata dalla morbida opulenza del suo fisico a impersonare la ragazza votata all'amore, sempre disponibile al corteggiamento, sia al cinema che in tv ha saputo gestire con sorniona ironia la svagata consistenza dei suoi personaggi, destreggiandosi tra comicità e malizia.

I film più famosi

Famosa particolarmente nel cinema degli anni Sessanta, Sandra Milo ha recitato soprattutto in film d'autore, e ha avuto successo anche in Francia. Ha esordito sul grande schermo nel 1955 in 'Lo scapolo' di Antonio Pietrangeli al fianco di Alberto Sordi, ma il primo ruolo importante è arrivato quattro anni più tardi con 'Il generale Della Rovere' di Roberto Rossellini.

È stata ancora diretta da Pietrangeli sia in 'Adua e le compagne' (1960), che in 'Fantasmi a Roma' (1961) e in 'La visita' (1964). Ha vinto due volte il Nastro d'argento, nel 1964 per '8 e 1/2' (1963) e nel 1966 per 'Giulietta degli spiriti' (1965), entrambi Fellini. Tra gli altri numerosi film da ricordare: 'Frenesia dell'estate' (1963), 'Le voci bianche' (1964), 'Le belle famiglie' (1964), 'L'ombrellone' (1965). Per un periodo ha abbandonato le scene per dedicarsi alla famiglia. Negli anni Ottanta è stata intensa la sua carriera di conduttrice televisiva, che le ha regalato popolarità grazie ai programmi 'Mixer' e 'Piccoli fans' su Rai 2. Negli anni Duemila è tornata a recitare in teatro e per il grande schermo, tra le ultime pellicole interpretate: 'Il cuore altrove' di Pupi Avati (2003); 'Happy Family' di Gabriele Salvatores (2010); 'A casa tutti bene' di Gabriele Muccino (2018); 'Un nemico che ti vuole bene' di Denis Rabaglia (2018). Nel 2020 ha ricevuto il Globo d'Oro alla carriera e nel 2021 il David Speciale alla carriera.

Gli inizi della sua carriera

Nata come Elena Salvatrice Greco a Tunisi l'11 marzo 1933 da padre siciliano e madre toscana, trascorre l'infanzia a Vicopisano, borgo medievale in provincia di Pisa, dove frequenta le scuole elementari fino alla quarta classe, per trasferirsi poi con la famiglia a Viareggio. Nel 1948, a 15 anni, sposa il marchese Cesare Rodighiero, da cui rimase incinta, ma il bambino morì alla nascita a causa del parto prematuro. Il matrimonio dura solo qualche mese (in seguito annullato dal Tribunale della Sacra Rota) ma quanto basta per avvicinarla a una élite molto ricercata.

Nel 1955 decide di cominciare a recitare e prende parte al film di Antonio Petrangeli 'Lo scapolo', accanto ad Alberto Sordi: esordisce nel ruolo di un'esuberante hostess. Grazie alle sue forme e alla sua voce acuta, riesce a farsi largo nella commedia all'italiana. Ottiene visibilità con 'La donna che venne dal mare' (1957) di Francesco De Robertis, di cui fu protagonista insieme a Vittorio De Sica. Sempre nel 1957 appare in 'Le avventure di Arsenio Lupin' di Jacques Becker e in 'Lo specchio a due facce' di André Cayatte; nello stesso anno recitò in 'Totò nella Luna' di Steno, impersonando la bella Tatiana, l'oggetto del desiderio del comico napoletano.

Fu poi l'ingenua prostituta in 'Il generale Della Rovere' (1959) di Roberto Rossellini, e la ragazza dai costumi troppo facili, che stravede per i gioielli e la biancheria intima, in 'La giumenta verde' (1959) di Claude Autant-Lara. Nel 1960 Sandra Milo offre una prova della sua capacità di passare dai toni brillanti a quelli patetici (recitando per la prima volta con la sua voce) in 'Adua e le compagne' di Pietrangeli, storia di un gruppo di prostitute che tentano di reinserirsi nella società dopo la chiusura delle case di tolleranza, dove recita accanto a Claudio Gora e Marcello Mastroianni.

Si misura poi con un ruolo drammatico interpretando l'appassionata e ingenua eroina di 'Vanina Vanini' (1961), tratto dal racconto di Stendhal e diretto da Rossellini. Sandra Milo viene stroncata dalla critica che la definisce 'canina canini'. Eppure, il clamoroso insuccesso riportato dal film alla Mostra del Cinema di Venezia restituisce Sandra Milo al suo personaggio: fu la leggiadra dama di 'Fantasmi a Roma' (1961) diretto da Pietrangeli e la giovane provinciale che cerca l'amore per corrispondenza in 'La visita' (1963) dello stesso regista.

L'incontro con Fellini

La sua carriera sembra avere una battuta d'arresto, ma le cose cambieranno grazie all'incontro cruciale con Federico Fellini, che farà di lei una sua protetta, la sua amante e le darà il soprannome 'Sandrocchia'. Arriva così a girare i due film che la rendono più famosa, '8 e ½' (1963) e 'Giulietta degli spiriti' (1965), in cui incarna il ruolo della donna fatale di stampo felliniano: svampita e ridicola, ma anche ingenua e irresistibilmente disinibita. Per entrambi ottiene il Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista. Autoironia e leggerezza, unite all'istintiva vena comica, ne fanno l'efficace interprete di Carla, l'amante del regista Guido in '8 e 1/2', mentre in 'Giulietta degli spiriti' sa caratterizzare tre personaggi simbolicamente contrapposti al modello femminile rappresentato da Giulietta Masina.

Con 'L'ombrellone' (1965) di Dino Risi è sembrata concludersi la sua stagione d'oro. Tra gli anni Settanta e Novanta le sue apparizioni sul grande schermo diventano sporadiche con pochi titoli all'attivo, confermando tuttavia le sue doti di brillante caratterista in 'Grog' (1982), opera prima di Francesco Laudadio, 'Camerieri' (1995) di Leone Pompucci, e 'Il cuore altrove' (2003) di Pupi Avati.

Quante volte si è sposata

Sandra Milo ha confessato di essere rimasta a lungo lontano dal set soprattutto a causa del suo desiderio di avere una famiglia che però si scontra con un'instabile vita sentimentale. In seconde nozze si sposa con il produttore cinematografico Moris Ergas dal 1954 al 1966 (con cui ha una figlia, Deborah, giornalista). Il terzo matrimonio è con Ottavio De Lollis nel 1969, con cui avrà due figli, Ciro e Azzurra. Divorziata nel 1985, nel 1990 fa un matrimonio lampo con il cubano Jorge Ordoñez, anche se, come dichiarato da lei in un’intervista a 'Vanity Fair', quella relazione non è mai stata vera: sarebbe stata solo una trovata per far parlare di sé.

Negli anni Ottanta Sandra Milo però mantiene vivo il suo rapporto con il pubblico attraverso una serie di trasmissioni televisive di successo. Aiutata dalla vicinanza con Bettino Craxi, secondo il gossip, nel 1982-83 conduce una rubrica di costume all'interno del programma d'approfondimento 'Mixer' di Giovanni Minoli su Rai 2, considerata all'epoca la 'rete socialista'. Dal 1985 al 1989 ha condotto 'Piccoli fans', trasmissione pomeridiana per bambini: la conduzione esageratamente ingenua e bambinesca (anche per la sua voce in falsetto) e una serie di situazioni grottesche la rendono nuovamente famosa al pubblico, tanto da riuscire a eclissare la stagione di successi cinematografici degli anni Sessanta.

All'inizio degli anni Duemila Sandra Milo ritorna al cinema partecipando a numerosi film tra cui 'Il cuore altrove' (2002) di Pupi Avati, 'Chi nasce tondo...' (2007) di Alessandro Valori, 'Impotenti esistenziali' (2009) di Giuseppe Cirillo, 'Alta infedeltà' (2010) di Claudio Insegno, 'Happy Family' (2010) di Gabriele Salvatores, 'W Zappatore' (2011) di Massimiliano Verdesca, 'Impepata di nozze - Sposarsi al sud è tutt'altra storia' (2012) e 'Con tutto l'amore che ho (2015) - entrambi di Angelo Antonucci -, 'Prima di lunedì' (2016) di Massimo Cappelli, 'A Casa Tutti Bene' (2018) di Gabriele Muccino. All'edizione 2018 dei ai Nastri d'Argento Documentari riceve il premio speciale come migliore protagonista per 'Salvatrice - Sandra Milo si racconta' di Giorgia Würth.

Dopo aver ricevuto il David di Donatello alla carriera nel 2021, nel 2022 Sandra Milo è protagonista del docu-reality 'Quelle brave ragazze', con Mara Maionchi ed Orietta Berti. Nel 2023 ne viene prodotta una seconda edizione, sempre con Milo affiancata ancora da Maionchi e da Marisa Laurito (in sostituzione di Orietta Berti). Il 21 dicembre 2023 è tra i protagonisti della serie comedy di Prime Video, Gigolò per caso, 6 episodi per la regia di Eros Puglielli, con, tra gli altri, Christian De Sica e Pietro Sermonti.

(di Paolo Martini)

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