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Rutelli: "Cinema in crescita, ora cresca lo star system italiano nel mondo"

Intervista al presidente dell'Anica: "Segnali positivi di ripresa ma serve un ulteriore salto di qualità"

Francesco Rutelli, presidente dell'Anica - (Fotogramma)
Francesco Rutelli, presidente dell'Anica - (Fotogramma)
11 settembre 2023 | 17.52
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"I segnali sono positivi e la dinamica è di crescita: adesso, dobbiamo fare un salto di qualità e io sono fiducioso per l'immediato futuro". E' quanto sottolinea Francesco Rutelli, presidente dell'Anica, l'associazione nazionale delle industrie cinematografiche, audiovisive e digitali, intervistato dalla AdnKronos sul presente e il futuro del cinema in Italia, tra la Mostra di Venezia appena chiusa e la Festa di Roma che sta per aprirsi. "Le sale sono in solida e costante ripresa - riferisce - Il pubblico è tornato, l'estate ha segnato una notevole riuscita e ora bisogna continuare a crescere. Avremo certamente dei buoni risultati dai film italiani presentati a Venezia e da altri in arrivo, oltre che dalla programmazione americana e internazionale. Il quadro porta certamente un segno positivo e segna anche una affermazione del Soft Power italiano nel mondo".

Osserva Rutelli: "Ci sono stati diversi premi, non solo al film di Garrone a Venezia ma ad opere e interpreti italiani in altre rassegne e la festa di Roma non potrà che confermare questa tendenza positiva". Quanto all'esigenza richiamata da Pierfrancesco Favino, in favore di interpreti italiani per ruoli e personaggi italiani, "è un dibattito del tutto rispettabile, ma che riguarda produttori, registi e attori, certamente non il presidente dell'Anica. Sono temi molto scivolosi, ma il punto fondamentale è che dobbiamo far crescere lo star system italiano, affinché i nostri attori e le nostre attrici siano conosciuti e apprezzati e possano lavorare anche all'estero in produzioni internazionali".

Tornando alle sale cinematografiche, per il presidente dell'Anica "oramai è chiaro che non si tratta di un'alternativa: le persone che vedono i film in streaming sono pronte ad andare in sala se il prodotto le attira e viceversa". E "la promozione del film nelle sale a 3,5 euro voluta dal governo, dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dallo speciale impegno del sottosegretario al Mic Lucia Borgonzoni in particolare, ha avuto il valore di confermare che non ci può essere un periodo 'morto' per il cinema in sala, aiutando la promozione di prodotti che sono poi andati avanti crescendo negli incassi. Speriamo che questa promozione, dato l'impegno triennale promesso dal governo, diventi irreversibile e non una misura d'emergenza, perché aiuta a stabilizzare la fruizione dodici mesi l'anno". Un po' come il turismo fuori stagione... "Esatto. E del resto, questa 'stagionalità' era tutta italiana e si è dimostrato che può essere superata in modo permanente".

Rutelli ricorda che "in Italia abbiamo pagato nel recente passato un prezzo alto per il Covid, ma non bisogna neanche dimenticare che i film italiani più visti sono quelli degli youtuber dedicati ai giovanissimi e che il boom di 'Barbie' è stato accompagnato da un'enorme presenza di ragazzi e ragazza nelle sale, con oltre 4,3 milioni di spettatori totali, un numero davvero altissimo". Quanto al riaffacciarsi di un allarme Covid per l'autunno, assicura: "Non siamo preoccupati per l'immediato futuro, sul fronte Covid. Ovviamente se ci saranno emergenze di sicurezza lo deciderà il governo ma non mi posizionerei su un 'mood' negativo".

Semmai, aggiunge Rutelli, "se questa fase di crisi e sciopero a Hollywood dovesse malauguratamente proseguire, aprirebbe immediate opportunità aggiuntive per le produzioni italiane, se avranno la capacità di rivolgersi a un pubblico internazionale e a questo dedicheremo diverse iniziative come Anica, sia durante il Mia, il Mercato internazionale dell'Audiovisivo, che alla Festa del Cinema di Roma, per riprendere il dialogo sul futuro dell'industria cinematografica. La filiera è integrata e tutti oramai hanno capito che la riuscita dell'industria è basata sul binomio formato da creatività e qualità del prodotto da una parte e integrazione industriale fra sala, tv e streaming: non si può prescindere da questa condizione".

(di Enzo Bonaiuto)

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