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Le parole di Franco Battiato, lo studio

Le parole di Franco Battiato, lo studio
19 maggio 2021 | 15.04
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La vita è amore. Così Franco Battiato ha cantato, negli anni, il miracolo dell’esistenza e del mondo: descrivendo un Universo nel quale la meraviglia e il misticismo si mescolano all’ascolto dell’assoluto e del tempo. Anche l’analisi statistica delle parole usate nelle sue canzoni rivela la bellezza del suo mondo interiore, svelandone i desideri, i sogni e le paure.

Baia, business unit del Gruppo United www.unitedspa.it, ha analizzato tutti i termini di quasi 150 canzoni di Battiato, scoprendo i vocaboli più usati dal cantautore per comunicare la ricchezza del suo mondo.

Tra le quasi 18.000 parole che compongono l’insieme dei suoi testi, sono tre i termini usati più di frequenza: “vita”, “amore” e “mondo”, citate rispettivamente 53, 51 e 42 volte. E questo perché per l’artista siciliano era proprio l’amore a dare il senso alla vita e al mondo intero.

E ancora, al quarto e quinto posto troviamo le parole “quando” e “tempo”: due termini che aprono la riflessione al mistero dell’eternità e della durata effimera della nostra vita e dei nostri sentimenti.

E poi, come si vede nella word cloud che evidenzia i vocaboli più usati da Battiato, compare il termine “occhi”, perché il vedere accompagna l’ascolto e la contemplazione.

Ma, dopo “occhi”, ecco la parola che sembra raccontare gli ultimi anni della vita dell’artista: quel “solo” che parla di solitudine, di nudità e di povertà. Un “solo” che rivela l’esperienza dell’essere umano che deve affrontare il suo destino, accettando le sfide più dure e ineludibili, tra le quali la morte e la malattia, in solitudine.

Non è la solitudine, tuttavia, ad avere letteralmente l’ultima parola. Scopriamo infatti, nella classifica dei termini più frequenti, tre vocaboli che parlano di speranza: “ancora”; “terra” e “sempre”.

“Sempre” e “ancora”: quasi un preludio a un’alterità che il cantautore percepiva, ma che sentiva incarnata e presente nella “terra” sulla quale camminava, e non in un al di là etereo e troppo lontano.

“E’ impressionante scoprire come l’analisi statistica dei vocaboli usati nei testi di Battiato dica così tanto della poesia di Battiato”, commenta Andrea Carobene, direttore di Baia. E questo forse spiega anche perché lo stesso Battiato fosse affascinato dai numeri e dalla matematica, fino al punto di concludere la canzone “Fenomenologia” dell’album Fetus con una formula di trigonometria che, a lui, forse ricordava la doppia elica del Dna, ossia l’origine della vita. Perché la vita è amore.

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