'Semplicemente Anna' è la mostra dedicata alla grande attrice nel 50esimo anniversario della scomparsa inaugurata oggi al Parco della Musica in apertura della Festa del Cinema di Roma. Anna Magnani lasciò la griffe quando Roberto Rossellini incontrò Ingrid Bergman, rivale sul set e nella vita privata
"Tubini sempre neri, in cadì di seta, in velluto o taffetas. Spesso modelli unici, semplicissimi, come la 'petite robe' di Mademoiselle per sfoggiare i suo favolosi gioielli firmati Bulgari o Cazzaniga. 'Non posso essere eccentrica ho troppa personalità, devo essere chic per non sembrare una donna del popolo', era il consiglio che le dava Roberto Rossellini". Stefano Dominella presidente della maison Gattinoni ricorda con queste parole Anna Magnani a cui la celebre griffe romana dedica una mostra, 'Semplicemente Anna', inaugurata oggi in apertura della XVIII edizione della Festa del Cinema di Roma all'Auditorium Parco della Musica nel 50esimo anniversario della scomparsa della grande attrice, protagonista dell'immagine ufficiale della storica manifestazione.
"La grande attrice fu cliente di madame Fernanda per alcuni anni, ma adorava anche Emilio Schubert, che aveva soprannominato 'schubertino', a suo dire però troppo stravagante - aggiunge Dominella, proprietario del prezioso archivio - L'accompagnò in atelier un'altra attrice, Marisa Merlini. Era nel pieno fulgore della sua carriera, innamoratissima e fidanzatissima con Roberto Rossellini. Aveva già girato 'Roma Città aperta', 'L'onorevole Angelina', più tardi sarebbero arrivati 'Bellissima', 'La carrozza d'oro, 'La rosa tatuata'. Ma dal racconto di alcune prèmiere - prosegue - Anna Magnani non amava perdere tempo con le prove. Arrivava spesso accompagnata dall'allora compagno Roberto Rossellini, sempre elegantissimo, in giacca e cravatta e cappotto di cammello. La moda non gli interessava e si sedeva comodamente sul divano a leggere il giornale".
"Diretta, sincera, senza peli sulla lingua, si rivolgeva con parole chiarissime a Fernanda Gattinoni. 'Non mi fate venire 20 volte e provare una abito - diceva - Non sono di quelle signore che il pomeriggio giocano a canasta. Ho ben altro da fare". 'Semplicemente Anna', che sarà inaugurata nel Foyer della Sala Petrassi dell’Auditorium, nasce da un'idea di Annamaria Cuzzolaro che firma la mostra accanto a Stefano di Tommaso e Francesca Piggianelli , ed è prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma. Esposti gli abiti che hanno segnato la carriera cinematografica di Anna Magnani, quelli indossati in occasioni private, ma anche sui set, come il celebre costume di scena dei film 'Siamo donne', diretto da Luchino Visconti nel 1953 e 'Risate di gioia' di Mario Monicelli con Totò.
"Un sodalizio, quello con la maison Gattinoni che dura solo qualche anno. Anna Magnani e Renzo Rossellini si lasciarono, prese il suo posto Ingrid Bergman. Un affronto insostenibile, per lei una rivale, sul set e nella vita privata - racconta ancora Dominella - E non smetteva mai di attaccarla, denigrarla con Fernanda Gattinoni. 'Ma come si può vestire una che ha 44 di piede?', le diceva. Eppure se ho deciso di dedicarmi alla moda, lo devo ad Anna Magnani - confessa Stefano Dominella, alla guida della sezione moda di Unindustria - Andai a trovarla a Palazzo Altieri, dove abitava, pantaloni neri e il volto nascosto all'interno del col roulé di un maglioncino nero. Una casa piena di gatti, animali che adorava, un appartamento molto classico, mobili antichi, divani verdi di velluto, una grande libreria. Mi guardò negli occhi e mi disse: 'A ragazzì voi fà teatro? Con quella faccina? Devi esse molto dotato e votato al sacrificio, altrimenti rischi di recità tutta la vita 'il pranzo è servito'. Cambiai idea e decisi di lasciare il teatro", conclude Dominella. La mostra 'Semplicemente Anna' sarà aperta al pubblico fino al 29 ottobre.