Torna sul grande schermo il personaggio di Germano Lanzoni con una commedia satirica in bilico tra precarietà e inclusione
A tre anni dal successo del primo film, “Il Milanese Imbruttito” di Germano Lanzoni torna al cinema con tanti nuovi attori, guest star e un twist inatteso. “Ricomincio da Taaac” è l’atteso secondo film de “Il Milanese Imbruttito” diretto ancora una volta da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi e prodotto da Giovanni Cova per QMI in associazione con Medusa Film e Ramaya Productions e in collaborazione con Prime Video.
Si tratta di “una storia completamente nuova” afferma Lanzoni, che racconta la realtà in modo ironico, ma puntando un occhio di riguardo alla società. “Penso che così torni il valore della commedia – spiega Il Milanese -, una forma narrativa dove si possono trattare anche argomenti tosti, come la precarietà, l’inclusione e le relazioni che abbiamo con gli altri, in modo leggero e con un cast comico straordinario che mi ha permesso di scoprire corde anche non comiche”. Dopo l’excursus in Sardegna del primo capitolo, il sequel questa volta si svolge interamente nel territorio lombardo, toccando diversi luoghi della città di Milano, in particolare il quartiere Portanuova, cuore pulsante e rappresentativo del capoluogo, che si presenta come una vivace e dinamica espressione di Pop Culture e dove fanno da cornice alle riprese le location iconiche come piazza Gae Aulenti, Biblioteca degli Alberi (BAM) e Bosco Verticale. Accanto a brevi set anche sui Navigli, all’Abbazia di Chiaravalle e a Bellagio sul lago di Como, Portanuova, è stato nucleo centrale di oltre due terzi del set, dove la produzione del film ha potuto realizzare una cittadella 100% green a “km zero”, con ambientazioni scelte in prossimità del campo base e degli alloggi della troupe, limitando così gli spostamenti a un raggio massimo di 100 metri e riducendo così significativamente le emissioni di CO2.
La pellicola si configura come “un racconto corretto e sincero della realtà” che oggi permette di assistere a “conflitti economici, sociali e relazionali”. L’iconico “Signor Imbruttito”, manager milanese purosangue ormai entrato nell’immaginario collettivo interpretato da Germano Lanzoni, perde lavoro, casa e famiglia a seguito dell’acquisizione della sua azienda da parte di una multinazionale americana, la Blacksun, molto attenta all’inclusione e alla sostenibilità; Per sbarcare il lunario, si ritroverà a svolgere quei mestieri da lui sempre denigrati come il dog sitter, il rider, il lavavetri o il barista, scoprendo un mondo sconosciuto fatto di persone fino allora “invisibili” ai suoi occhi e che nonostante abbiano lauree, master e competenze, sono tenute spesso ai margini della società. Una svolta decisiva per l’”imbruttito”, tutta in salita ma che dietro l’angolo riserva un’inattesa rivincita professionale e umana. L’amministratore delegato di Medusa Film, Giampaolo Letta, si è detto “molto fiducioso” per questa nuova pellicola. “Il fenomeno de “Il Milanese Imbruttito” è cresciuto molto nel tempo, anche dopo il grande successo della prima esperienza cinematografica, avvenuta nel pieno periodo Covid” dice Letta, sottolineando come questo nuovo capitolo sia capace di raccontare una storia sfaccettata e dalle tematiche “molto interessanti”.
Il cast vede il ritorno di tutti i personaggi del mondo Imbruttito, ma anche tante new entry Maurizio Bousso (Martin), Francesco Mandelli (Frank Black), Raul Cremona (Fabio Galanti), Martina Sammarco (Karima), Tommy Kuti (Obi) e Tiberio Cosmin (Adrian). Accanto a loro, tante guest star: insieme ai già apprezzati Claudio Bisio (il Boss) e Jake La Furia (il Notaio Bartolini) anche Daniele Adani, lo chef Ruben Bondì, Licia Colò. “Mi è piaciuta fin da subito l’idea del personaggio di Frank Black – dice all’Adnkronos Francesco Mandelli -. Lavorare con il Terzo Segreto di Satira (i registi del film ndr) è sempre bello: mandano del materiale che è l’idea del personaggio, ma non del tutto completa perché vogliono che tu ci lavori”. “La mia idea è stata metterci un po’ di come gli americani vedono gli americani – aggiunge Mandelli -, quindi un drive sia con la realtà che comico e devo dire che mi è piaciuto”. Un entusiasmo condiviso anche da Tommy Kuti, rapper bresciano di origini nigeriane che interpreta “Obi”, un ingegnere che per volere del destino si ritrova a svolgere lavori manuali nella cascina dove il personaggio di Germano Lanzoni finisce ad abitare: “È stata un’esperienza fantastica. Prima ancora di iniziare a recitare abbiamo avuto profonde conversazioni coi registi che ci hanno dato la possibilità di personalizzare i nostri personaggi. Dettagli che rappresentano i ragazzi di origine africana cresciuti qua: ad esempio il mio cucina il jollof, un piatto che ho sempre promosso nei miei social”.
"Ricomincio da Taaac" uscirà nelle sale italiane giovedì 26 settembre. Le aspettative sono di replicare e superare il successo della prima trasposizione cinematografica, “Mollo tutto e apro un chiringuito” che aveva esordito subito sul podio del box office, risultando tra i maggiori incassi italiani nel periodo pandemico.