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Gleijeses: "Al Quirino stagione da primi in classifica a Roma tra classici e innovazione"

Un ricco cartellone sotto lo slogan dantesco 'E uscimmo a riveder le stelle'

Gleijeses:
12 luglio 2021 | 21.26
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"E' una stagione di innovazione e di tradizione, che non significa il culto delle ceneri ma la custodia del fuoco, nonché di arte popolare, coniugando la qualità e la quantità; e che vuole imporre il Quirino come il primo teatro di prosa a Roma, tenuto conto anche delle vicissitudini dell'Argentina e delle incertezze dell'Eliseo. E abbiamo scelto uno slogan 'dantesco' ovvero 'uscimmo a riveder le stelle' che sia di buon augurio dopo la chiusura forzata per la pandemia del Covid; sperando che l'Inferno sia finito, che il Purgatorio sia breve e che si riesca ad andare al più presto in Paradiso!". Geppy Gleijeses presidente e con Guglielmo Ferro direttore artistico del teatro Quirino di Roma descrive così all'AdnKronos la nuova stagione, con un ricco cartellone che si articola in un 'prologo' dal 24 settembre al 31 ottobre con "un insieme di eventi, tutti di alta qualità", tiene a precisare Gleijeses, in attesa della stagione ufficiale che partirà il 2 novembre per chiudersi il 15 maggio del 2022.

Il sipario del Quirino si aprirà con un prologo, partendo con 'Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa' dalle 'Metamorfosi' di Kafka, protagonisti e registi Lorenzo Gleijeses ed Eugenio Barba, "il più grande sperimentatore contemporaneo", sottolinea il direttore artistico del Quirino. La stagione 'ufficiale' partirà con Gabriele Lavia regista e attore in 'Le leggi della gravità' dal romanzo di Jean Teulé, per proseguire con Giuseppe Cederna e Vanessa Gravina nel 'Tartufo' di Molière; Carlo Buccirosso con il suo 'Colpo di scena'; l'operetta 'La vedova allegra' di Franz Lehar; Emilio Solfrizzi nel 'Malato immaginario' di Molière con regia di Guglielmo Ferro; Enrico Guarneri in 'L'ispettore generale' di Gogol e poi per 'I Malavoglia' di Verga; Elisabetta Pozzi nelle 'Troiane' di Euripide; Pippo Pattavina e Marianella Bargilli in 'Uno, nessuno e centomila' di Pirandello; Mariangela D'Abbraccio e Daniele Pecci per 'Un tram che si chiama desiderio' di Tennessee Williams.

E ancora: Geppy Gleijeses con Maurizio Micheli e Lucia Poli diretti da Guglielmo Ferro in 'Servo di scena' di Ronald Harwood; Alessandro Haber in 'Morte di un commesso viaggiatore' di Arthur Miller; Paola Quattrini con 'Se dei dire una bugia dilla grossa' di Ray Cooney con la regia orginale di Pietro Garinei; Leo Gullotta in 'Bartleby lo scrivano' ispirato al racconto di Melville; Marco Paolini nel suo 'Ulisse filò'; Paolo Bonacelli e Marilù Prati per il 'Processo a Gesù' diretti da Geppy Gleijeses; Mario Incudine con 'Mimì da Sud a Sud: sulle note di Domenico Modugno' regia di Moni Ovadia; Pino Quartullo e Debora Caprioglio in 'Buoni da morire' regista Emilio Solfrizzi. "Quantità e qualità", come prescritto dal direttore artistico del Quirino, Geppy Gleijeses.

(di Enzo Bonaiuto)

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