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Gianluca Guidi: "Il mio ultimo 'Aggiungi un posto a tavola', dopo il Brancaccio stop"

La commedia musicale di Garinei & Giovannini lo rivede dopo oltre seicento repliche nel ruolo del parroco prima del secondo diluvio universale

Gianluca Guidi in
Gianluca Guidi in "Aggiungi un posto a tavola" al teatro Brancaccio di Roma
06 aprile 2022 | 16.50
LETTURA: 3 minuti

"Sarà il mio ultimo 'Aggiungi un posto a tavola': dopo il 30 aprile, stop. Chiudo un'epoca! Non voglio che questo ruolo diventi una sorta di macchietta e poi comincio a non avere più l'età...". E' quanto afferma Gianluca Guidi all'AdnKronos, impegnato al teatro Brancaccio di Roma a impersonare don Silvestro, nella commedia musicale di Garinei & Giovannini - scritta con Jaja Fiastri e tratta da 'After me the deluge' di David Forrest - di cui ha ripreso la regia originale "per una questione di rispetto, sarebbe stato da megalomane il contrario" spiega, con le storiche coreografie di Gino Landi e la scenografia di Giulio Coltellacci. Ad affiancarlo sul palcoscenico Lorenza Mario nei panni di Consolazione, Camilla Nigro per Clementina, Marco Simeoli per il sindaco Crispino, la novità Renato Crudo per Toto, mentre la voce di Dio, o meglio 'da Lassù', è affidata a Enzo Garinei.

"La mia prima edizione di 'Aggiungi un posto a tavola' con il Sistina è durata due anni e questa seconda per il Brancaccio ben quattro stagioni - conta le annualità Guidi - con oltre seicento repliche, si tratta di un successo trionfale, senza dubbio; il mio lavoro più presente in palcoscenico dopo 'Taxi a due piazze' che ha superato le settecento repliche. Possiamo direi che sono i miei due cavalli di battaglia teatrali". Se il padre Johnny Dorelli veniva descritto come cantante e attore, per Gianluca Guidi si possono forse invertire i termini in ordine di cifra artistica, descrivendolo come attore a cantante... "Certamente, anche se le classifiche non mi appassionano; in ogni caso, la musica che prediligo non è il pop che prevaleva al tempo di papà, partecipo invece volentieri a qualche festival del jazz".

Per sei anni nelle vesti di un parroco alle prese con il secondo diluvio universale, una partecipazione anche in 'The Young Pope': ma qual è il rapporto di Gianluca Guidi con la fede? "Un rapporto curioso: invidio chi ce l'ha, io no ma provo molto interesse e nutro grande stima per l'azione di Papa Francesco". E la fede nel futuro del teatro? "Resiste, resiste - assicura - Anche se questa continua ricerca della ripartenza rischia di essere illusoria o addirittura dannosa, se non si riesce a intraprendere strade nuove e soprattutto innovative: più che una nuova partenza, servirebbe una partenza nuova, per dire con un gioco di parole quello che invece è un tema, anche a livello lavorativo e produttivo, molto serio".

(di Enzo Bonaiuto)

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