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Giancarlo Giannini: "Quando dissi no a De Niro"

L'attore a inizio 2021 inaugurerà la sua stella Walk of Fame di Hollywood

(Fotogramma)
(Fotogramma)
06 luglio 2020 | 11.10
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Ho "rifiutato il film 'Dubbing De Niro', un doppiatore che perdeva la voce e andava in America a incontrare De Niro, ci riusciva nelle ultime scene. Conosco De Niro, ma il progetto non mi ha convinto". Lo racconta in un'intervista a 'la Repubblica' Giancarlo Giannini, che a inizio 2021 inaugurerà la stella che Hollywood gli dedica sulla Walk of Fame: "Sono il secondo attore italiano a riceverlo dopo Rodolfo Valentino, con Anna Magnani, Sophia Loren e Gina Lollobrigida".

Giannini racconta di essere stato amato in America a volte "più che in Italia". "I primi film hollywoodiani li ho girati da noi. Nel ’68 Lo sbarco di Anzio, con Robert Mitchum e Peter Falk, ero l’unico italiano, il marine Cellini, piccoletto rispetto agli altri. Lo girammo a Taranto", dice l'attore, ricordando le sue passeggiate con Mitchum e il suo incontro con Francis Ford Coppola con il quale girò, nel 1989, 'New York Stories': "Lo conobbi a una cena anni prima, aveva visto 'Amore e anarchia' e mi voleva per 'Apocalipse Now' nel ruolo con cui Duvall ha vinto l'Oscar, ma ero impegnato con Visconti. Mi disse 'ma fai spostare il film', come se io avessi quel potere". E sottolinea: "Gli americani sono strani, bisogna saperli prendere".

Dice che non ha mai pensato di trasferirsi in America perché "mi piace il mio paese e a Hollywood ti offrono ruoli da italiano". E poi, l'incontro folgorante con il grande Billy Wilder: "Ero a Los Angeles per un film italiano, mi portano da Spago e lui mi fa invitare dal cameriere al suo tavolo, con Diana Ross, Sidney Poitier, Michael Caine. Mi presenta e si mette a citare, col suo accento anglotedesco, battute di 'Mimì metallurgico'". E infine Giannini rivela che nella sua casa di campagna conserva "la lettera dispiaciuta di Spielberg quando ho detto no, i complimenti di Ridley Scott e i fumetti che Tony (Scott, ndr) mi mandava la sera sulle riprese, le foto di Warhol. Ma le conservo senza enfasi, le cose si fanno e si dimenticano".

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