Fiorello apre il 68° festival di Sanremo con l'intruso sul palco. Lo showman era previsto alle 22.30, ma è entrato anche all'inizio dello spettacolo. Non si aspettava certo di trovarsi di fronte un imbucato che gli ha chiesto "un contatto con il procuratore capo della Repubblica e con il sindaco di Sanremo". "Sono due mesi che ci provo" ha aggiunto, mentre tentavano di fermarlo e portarlo giù. "Faccio il Pippo Baudo della situazione", reagisce Fiorello divertito, prima che l'assistente di studio riesca a far scendere l'incursore. "Nemmeno cavallo pazzo è più quello di una volta. Una volta si arrampicavano sulla balconata. Ora chiedono il permesso", commenta il mattatore ancora incredulo.
Alla fine Fiorello è uscito all'inizio, come voleva lui, a fare "lo scaldapubblico", ma poi riuscirà anche verso le 22.30 a cantare con Claudio Baglioni 'E tu' per colmare l'assenza di Laura Pausini (che probabilmente avrebbe dovuto partecipare alla gag) e farle gli auguri di pronta guarigione.
Fiorello, dopo la partecipazione in gara nel 1995 e quelle da ospite nel 2001 con Raffaella Carrà e nel 2002 con Pippo Baudo, torna sul palco dell'Ariston da mattatore solitario. L'intervento dello showman, subito dopo la nuova sigla scritta da Baglioni e cantata da tutti i Big ("po-popopopò'") si apre con un dialogo con Baglioni dietro le quinte: "Claudio vado". "No adesso, alle 22.30", risponde il direttore artistico. "Ormai mi hanno visto, ti apro il festival, poi arrivi tu e spacchi!", dice Fiorello. "Vabbè hai vinto tu", si arrende Baglioni.
Poi inizia il suo intervento leggendo il messaggio di Baglioni che lo ha convinto ad accettare di tornare all'Ariston: "In questo 6 febbraio con la tua presenza in Riviera potresti essere il mio vero gancio in mezzo al cielo". "Come si fa a dire di no?".
Fiorello scherza con Orfeo ("attento che se il 4 marzo vince il toy boy di Orietta Berti..."), poi sui giornalisti della sala stampa dell'Ariston: "A Erdogan hanno detto che a Sanremo ci sono 1300 giornalisti liberi e verrà". Una battuta sull'assenza delle eliminazione dei cantanti e sul superpalco di Sanremo che ha rimpicciolito la platea: "Questo è l'unico festival dove non si eliminano i cantanti ma direttamente il pubblico". Poi sulle canzoni in gara non proprio scoppiettanti: "Il preludio di Chopin a confronto è una samba". Sull'assenza del rap: "Non sentiremo 'bella raga' ma bella ruga...". E sui tanti superospiti italiani: "Una gara nella gara. La Rai non bada a spese. E' la Rai più ricca di sempre, con il canone in bolletta. Se non paghi ti tolgono la corrente e se si tolgono la corrente non vedi più le serie di Netflix...". Il finale straordinario è per un Fiorello che mette in scena i Capitani Coraggiosi in un 'Morandi vs Baglioni' cantato in cui mescola parole, musica e voci dei due.
Più tardi, Fiorello trasforma lo 'spazio Pausini' in una gag sulla par condicio. Per driblare i limiti imposti alle tv nel periodo prelettorale Fiorello, affiancato nella seconda uscita da Baglioni, propone al pubblico una dichiarazione di voto 'al buio'. "Facciamo una cosa: la regia inquadra solo me e te e io chiedo al pubblico per chi voterà ma la risposta la vedremo solo noi. Chi vota Pd? Chi vota 5 Stelle? Chi vota centrodestra?", dice Fiorello, che conclude con un affondo scherzoso sul dg Rai. "Orfeo tu non puoi alza' la mano tre volte!", dice lo showman tra le risate del pubblico. Poi nello sketch interviene al telefono anche la stessa Pausini, alla quale Baglioni e Fiorello dedicano un'ode "all'amica risanata".