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Musica: Fabrizio Moro, ora vi canto di me e della mia ricerca di 'Pace'

Fabrizio Moro (foto di Fabrizio Cestari)
Fabrizio Moro (foto di Fabrizio Cestari)
07 marzo 2017 | 14.59
LETTURA: 5 minuti

di Antonella Nesi

"Sicuramente in passato ho pensato più a descrivere il contesto sociale in cui viviamo, mentre qui parlo di me, delle mie paure, delle mie gioie, delle mie aspirazioni: più vai avanti con l'età e più hai voglia di essere ascoltato". Fabrizio Moro introduce così il suo nuovo album di inediti 'Pace', che esce il 10 marzo con Sony Music Italy, anticipato dal singolo 'Portami via', con cui ha partecipato al Festival di Sanremo e che ha già conquistato il disco d'oro e oltre 10 milioni di visualizzazioni del video su Vevo.

"Cerco solo il modo di trovare la Pace che non ho", è il grido di apertura dell’album, affidato alla title-track 'pace'. "È il sentimento che da qualche anno a questa parte mi sfugge di più e che vorrei raggiungere: sono ansioso e combattivo, quindi intraprendo continuamente nuove sfide ma poi ho bisogno di trovare anche nelle piccole cose momenti di serenità", dice Fabrizio, che il 9 aprile compirà 42 anni. "Direi che la voglia di pace c'è un po' in tutte le canzoni, per questo l'album si intitola così", sottolinea. E c'è anche in 'Tutto quello che volevi', una canzone in cui "sembra esserci tutto e niente, come se tutto che quello c’è e che c’è stato perdesse improvvisamente il suo significato", "...ora che sei al sicuro".

Ma la canzone a cui Moro tiene di più di questo album si intitola "Giocattoli": "Questo è sicuramente il brano che rappresenta di più me e forse tutta la mia generazione. I giocattoli sono simbolo di innocenza e felicità. Io parlavo con Jeeg Robot e Mazinga Zeta: chiedevo a loro di sconfiggere i disonesti, invece di parlare con i miei", dice l'artista. Ma ci sono cose nella vita che non "troverai mai più dentro una scatola, dove l’avevi messo tu", canta Moro nel brano.

C'è un poi un brano su come ridimensionare i problemi, 'Semplice', che parla del "riuscire a mettersi a nudo con se stessi, a vedere il mondo con semplicità, a mettere da parte le difficoltà come se non ci fossero state". Il brano forse più emotivamente intenso è proprio quello che Moro ha portato a Sanremo, 'Portami via', in cui chiede a sua figlia di essere condotto per mano dall’amore, "da qui all’eternità". "Una richiesta di aiuto che sono riuscito a fare solo all'essere umano che amo di più, perché normalmente non riesco a chiedere molto agli altri", ammette.

E ancora Fabrizio parla di amore e gioia nella ballata 'La felicità', del cadere e rialzarsi in 'L'essenza', delle paure che accomunano gli esseri umani in 'Sono anni che ti aspetto' (singolo uscito nell'aprile dell'anno scorso come anteprima dell'album), degli ostacoli che servono "a ricordarci solamente che viviamo" in 'Andiamo'. Poi c'è l'unico duetto dell'album, un brano "che nemmeno doveva essere in questo album e che invece era così bello che ho voluto mettercelo comunque": si tratta di 'È più forte l'amore, che Fabrizio ha scritto su richiesta di Bianca Guaccero per il film tv 'In punta di piedi' di Alessandro D'Alatri. "Quando l'ho finito glielo ho mandato e lei me lo ha rimandato cantato da lei: sono caduto dalla sedia, ho scoperto una delle migliori interpreti che abbia mai ascoltato. Non immaginavo che cantasse così bene. A quel punto le ho proposto io di cantarlo insieme e sono molto felice del risultato", sottolinea Fabrizio.

Il disco si chiude con 'Intanto', un brano riflessivo, che sembra raccogliere emozioni e sensazioni di un intero lavoro e fermarle, cristallizzarle per ripartire, in quella che sembra soprattutto un’apertura a qualcosa di nuovo. E infatti Fabrizio Moro di capitoli nuovi ne sta per inaugurare diversi, dalla letteratura al cinema: "Ho scritto un romanzo d'amore e d'amicizia che molto probabilmente pubblicherò, parla di tre amici innamorati della stessa donna. E ne sto già scrivendo un altro su un pugile di San Basilio (il quartiere romano dove Fabrizio è cresciuto, ndr.) realmente esistito ma che ora non c'è più e che mi piacerebbe diventasse un film", anticipa. Per la sua faccia e la sua capacità interpretativa, a Moro è già stato offerto di cimentarsi nel cinema: "Ma finora avevo sempre avuto paura. Potrebbe essere arrivato il momento giusto però", rivela.

Intanto dal giorno di uscita del disco, il 10 marzo, sarà impegnato in un instore tour nelle librerie feltrinelli delle maggiori città italiane cui seguiranno due anteprime live del tour: il 20 aprile al Fabrique di Milano e il 26 maggio al Palalottomatica di Roma. Dall'esperienza di insegnante di 'Amici' dice di aver imparato che i ragazzi del nuovo millennio "in realtà hanno forse una sola cosa diversa da noi: la caparbietà con cui si affrontano le cose. I ragazzi pensano che il successo sia rapportato solo alla qualità della canzone che scrivi mentre a volte conta molto di più la grinta, persino la disperazione che ti dà la forza di insistere. Loro hanno meno forza negli occhi. Ma la gavetta dura molto di più di una stagione in tv e devi essere disposto ad affrontarla", conclude.

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