Si è aperto con un omaggio a Franco Battiato e si è chiuso con l'esecuzione 'corale' di 'Bella ciao' da parte di tutta la piazza, accompagnata dall'Orchestraccia Romana, il Concertone del Primo maggio di Piazza San Giovanni a Roma. Brano nato prima della Liberazione e diventato celeberrimo dopo la Resistenza perché associato ai partigiani, che ha scatenato le polemiche sui social, e non solo. 'Bella ciao' è la canzone di tutti gli italiani perché fondata sui valori della Resistenza e dell'antifascismo che ispirano la Costituzione, oppure è divisiva perché rappresenta solo una parte del Paese?
"Poi qualcuno mi spiegherà cosa c'entra 'Bella ciao' con il 1° maggio", scrive Luca su Twitter. "Ma 'Bella ciao' per cosa?! Santo Cielo" twitta Giuseppe. E ancora, facendo dell'ironia sulla versione 'per arpa' della celebre canzone, Nicola scrive: "A occhio e croce di Bella Ciao dovrebbe mancare solo la versione dei suonatori di ascella #concertone". Ma c'è anche Tina che scrive: "Io e i miei eravamo a tavola e abbiamo smesso di mangiare per cantare Bella ciao, è stato un bel momento #Concertone", oppure Isabella che cinguetta: "Grazie ad Ambra che ha chiesto al pubblico di cantare in diretta 'Bella ciao'. Che inno 'me ra vi glio so'". C'è anche Don Rodrigo che ironizza: "Bella questa canzone della colonna sonora della 'Casa de papel'", ricordando che 'Bella ciao' è stata colonna sonora della celebre serie spagnola Netflix 'La casa di carta' e perfino il giornalista Nicola Porro che interviene sul social twittando: "Ma 'Bella ciao' la dobbiamo sentire anche al concertone del primo maggio?".
CAPITANIO (LEGA) - Sulla polemica interviene l'esponente della Lega e segretario della Commissione di Vigilanza Rai, Massimiliano Capitanio. "Non è tanto la canzone e tantomeno il testo che racconta un momento storico del Paese ad essere di parte ma sono gli usi e i contesti in cui viene fatta cantare che ne hanno spesso stravolto il senso" osserva. Insomma 'Bella ciao' "è divisiva nel momento in cui viene rivendicata da una parte contro un'altra e purtroppo questo accade spesso". "Il concerto del primo maggio dovrebbe celebrare il lavoro e si è fatta un po' di confusione con il 25 aprile perché - dice il deputato del Carroccio - in alternativa, avrebbero dovuto spiegare il senso della 'Bella ciao' delle mondine che - ricorda Capitanio - si conclude con l'auspicio a lavorare in libertà che è quello che auguriamo a tutti". "Anche la presenza della sorella di Cucchi - è l'osservazione conclusiva - pur nella gravità di quanto accaduto, non era in linea con lo spirito della manifestazione".
STORICO VIDOTTO - Il canto 'Bella ciao', intonato in chiusura del Concertone del Primo maggio "ha prevalentemente una tradizione resistenziale, dove si nominano i partigiani. E' chiaro che in un Paese in cui una parte cospicua dell'elettorato, almeno in base ai sondaggi, non si identifica più con quella storia, non è di tutti. Temo che non lo sia. L'hanno cantato soprattutto a sinistra. In un Paese a destra come il nostro è chiaro che non è un canto di tutti" afferma all'AdnKronos lo storico Vittorio Vidotto, autore insieme ad Andrea Giardina e Giovanni Sabbatucci di numerosi manuali per la scuola superiore e l'università. "Non è proprio di tutti - continua Vidotto che quest'anno ha pubblicato 'Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi' (Laterza) insieme a Sabbattucci - forse neanche 'Fratelli d'Italia'. Forse ci unisce di più 'Azzurro' cantato da Celentano, anche se i ragazzi probabilmente non lo conoscono, oppure 'Nel blu dipinto di blu' di Modugno che per gli stranieri è il nostro inno nazionale. Dal punto di vista politico, non dico che 'Bella ciao' sia un canto divisivo ma non è neppure un inno. E' cantato dalla sinistra del Paese nelle forme più varie, da quelli che vedono ancora nella Resistenza un fondamento della Repubblica Italiana", conclude Vidotto.
AL BANO - "'Bella ciao' è una canzone nata per motivi condivisi da chi voleva un'Italia libera dal nazismo e dal fascismo e rappresenta un'epoca storica importante. Non vedo quale sia il problema" sottolinea all'Adnkronos Albano Carrisi. "In Germania - racconta Al Bano - è la numero uno in classifica, è diventata una hit pazzesca. In Romania fu cantata 'Libertà' durante il periodo della rivoluzione contro Ceaușescu perciò la musica non ha mai fatto male a nessuno. 'Bella ciao' è una bella canzone popolare e finché si canta e non si spara va sempre bene", conclude il cantante.
FACCHINETTI - "Non guardo il Concertone per scelta perché non approvo quando si mischia la politica con la musica. Condivido chi non approva la scelta di suonare 'Bella ciao' al Concertone e trovo che sia totalmente divisiva'' dice all'Adnkronos Francesco Facchinetti. "Quando si mette a contatto la musica con la politica -prosegue il cantante - va a morire il senso primordiale della musica. La musica è nata dall'esigenza degli schiavi che avevano bisogno di comunicare tra di loro e trovarono nella musica l'unico modo per farlo. Pensare che la musica possa diventare un modo per fare politica mi fa rabbrividire come i comunisti che litigano tra loro per il 25 aprile".
MOGOL - "'Bella ciao' è una canzone storica e fa parte della tradizione italiana, è il canto della Resistenza partigiana che non è certo una cosa negativa e io ho sempre pensato che tutto ciò che fa parte della storia non può far male a nessuno. Poi ognuno può avere le sue idee''. E' quanto sottolinea all'Adnkronos Mogol, paroliere, produttore discografico e scrittore, in merito alla polemica scatenata. "Anche quando fu abbattuta la statua di Mussolini non ero d'accordo perché anche quella faceva parte della storia, certo -tiene a precisare Mogol- la storia va ricordata ma se uno dice 'Viva Mussolini' ovviamente si configura un reato ed è una cosa ben diversa. Cantare 'Bella ciao' non la vedo una cosa negativa -prosegue Mogol- io non l'ho mai cantata e non appartengo a nessun partito ma, al di là dell'ideologia, è un canto che appartiene alla storia. Ormai si fa polemica su tutto, io sono per la libertà di pensiero e credo che non ci sia nulla di male a cantare 'Bella ciao''', conclude.