"Chi pensava di intimidirci sta ottenendo un risultato contrario", Francesco Becchetti raggiunto telefonicamente dall'AdnKronos a Londra
"Nessun terremoto per Agon Channel, chi pensava di intimidirci sta ottenendo un risultato contrario". Parla così Francesco Becchetti raggiunto telefonicamente dall'AdnKronos a Londra, dopo il mandato d'arresto emesso nei suoi confronti dalla procura di Tirana. Quindi considera questo mandato - come si vocifera - una sorta di ritorsione dell'establishment albanese per le posizioni espresse dalla sua emittente sul governo albanese? "Si e' una ritorsione, anche se Agon non fa politica ma fa solo libera informazione".
Come risponde alle accuse di falso in documentazione e riciclaggio di denaro? "Dai documenti -risponde Becchetti all'AdnKronos- si evince che il reato di riciclaggio nei miei confronti si basa solo su un sospetto relativo a tre trasferimenti di denaro e si da atto che alle richieste di rogatorie che risalgono a circa un anno fa non c'è mai stata risposta. Questi elementi sono all'evidenza insufficienti ad aprire un indagine e meno che mai a giustificare l'emissione di un provvedimento restrittivo della liberta'. In ogni caso io non mai riciclato denaro e sono in ogni momento in grado di dimostrare la provenienza lecita di tutti i fondi transitati nelle mie società. Cosa che avrebbe dovuto fare in due anni di indagine il Pubblico Ministero che all'evidenza non ha fatto".
Quanto all'accusa di evasione fiscale per oltre 5 milioni di euro, gli inquirenti dicono che siano finiti nelle sue altre società in Albania o finiti nei suoi conti bancari, Becchetti afferma: "Le società del Gruppo non hanno mai evaso le imposte. Kalivac Ggreen Energy Sh.p.k è creditrice nei confronti dello Stato di euro 10.000.000 altra mia società deve imposte per euro 5.000.000 ma non certo sono imposte evase come mi viene contestato". E' stato un terremoto per la sua tv, anche alcuni suoi collaboratori sono stati arrestati: "Nessun terremoto per Agon Channel, chi pensava di intimidirci sta ottenendo un risultato contrario". E' stata coinvolta anche sua madre. "Mia madre ha sempre lavorato e ricoperto ruoli operativi. E' certamente estranea alle accuse che le vengono mosse. D'altronde quando si vuole far male si colpiscono anche gli affetti".
Al centro delle accuse c'è la questione della centrale Enel. "Dopo aver rifiutato un sovraprezzo di euro 50.000.000 ho affrontato un arbitrato che è stato votato da due arbitri, uno dei quali era stato Vice Presidente di Enel e avvocato abituale su importanti processi. Oggi la società di cui sono stato Presidente ottiene un sequestro su tutte le azioni delle controllate Enel in Olanda e sui relativi loan di 6.6 billion euro, di cui Enel stessa si guarda bene da darne menzione nel bilancio 2014 appena approvato. Apprendo che il prossimo 11 giugno ci sarà l'udienza conclusiva dell'appello sul sequestro in questione. Certo questo mandato di arresto tre giorni prima lascia molto perplessi".
L'inchiesta riguarderebbe anche il Leyton: "No nella maniera più categorica". Patrimonio bloccato, significa chiusura di Agon? "Non direi proprio". Che si sente di dire ai dipendenti di Agon? "Sono loro che mi hanno detto andiamo avanti tutta". Perchè gira con la scorta? "Perche sono stato minacciato di morte. Venti anni fa in Italia quasi tutti gli imprenditori giravano con auto blindate e scorta"
Quale sarà la sua prossima mossa? "Non dovrei raccontarlo ma comunque questa notte notifichero' un arbitrato internazionale ICSID al Governo Albanese per la gravi violazioni del trattato bilaterale sugli investimenti Italia - Albania". Quando pensa di poter tornare in Albania? "Quando sarò considerato il benvenuto come lo sono stato per 25 anni, io ero presente durante la guerra a differenza di qualche Primo Ministro o Ministro che era in giro per l'Europa". Caprarica dice che ha fatto bene ad andare via ed era impossibile lavorare: "Sono stanco di parlare del dottor Caprarica che una persona che predica bene e razzola male vorrei solo sottolineare che ha la residenza a Lugano, i conti a Montecarlo e ci ha richiesto di firmare il contratto di collaborazione con una socetà neocostituita in Albania di titolarità della moglie", conclude.