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Terna, 10 miliardi di investimenti per la transizione energetica e lo sviluppo del paese

In coerenza con gli sfidanti obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e i target del Green Deal fissati a livello internazionale, che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030.

Terna, 10 miliardi di investimenti per la transizione energetica e lo sviluppo del paese
24 marzo 2022 | 12.43
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È previsto che gli investimenti complessivi di Terna nel periodo 2021-2025 siano pari a 10 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi nel 2022. Nonostante l’ulteriore accelerazione degli investimenti per soddisfare le esigenze del sistema, Terna punta a preservare una solida e sostenibile struttura del capitale in tutto l’arco di Piano, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, un costo del debito netto pari all’1,3% e un rapporto debito netto / Rab pari a circa il 60% al 2025. Lo rende noto il gruppo dopo che il Cda di Terna, che si è riunitosi oggi sotto la presidenza di Valentina Bosetti, ha esaminato e approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 'Driving Energy' presentato dall’Amministratore Delegato Stefano Donnarumma.

Con complessivi 10 miliardi di euro di investimenti, Terna accelera l’impegno a servizio del Paese per la transizione ecologica, l’indipendenza energetica e la decarbonizzazione, rafforzando il proprio ruolo di regista del sistema elettrico italiano, in coerenza con gli sfidanti obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e i target del Green Deal fissati a livello internazionale, che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030.

A guidare lo sviluppo del Piano 2021-25 è la sostenibilità degli investimenti, parte integrante del processo di creazione di valore per l’azienda e di benefici per il sistema e l’ambiente. Gli interventi di Terna, che in base al criterio di eleggibilità introdotto dalla Tassonomia Europea sono considerati per loro natura sostenibili per il 99%, sono infatti finalizzati allo sviluppo delle fonti rinnovabili, con dorsali di trasporto dell’energia dai punti di produzione, che saranno localizzati sempre più nelle regioni del sud Italia, verso i centri di maggior consumo del nord. Ciò sarà possibile grazie alla risoluzione delle attuali congestioni di rete e all’ulteriore sviluppo delle interconnessioni con l’estero. A tal proposito, Terna ha pianificato la realizzazione di nuovi collegamenti con Francia, Austria, Tunisia e Grecia, che si vanno ad aggiungere alle 26 linee transfrontaliere già attive e che consentiranno al nostro Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di hub elettrico dell’Europa e dell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale.

Gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green Deal europeo prevedono l’installazione di circa 60-70 GW di eolico e fotovoltaico al 2030. Questo significa che la quota del consumo lordo di elettricità coperta dalle fonti green dovrà arrivare al 65%. Sarà fondamentale, quindi, accelerare la realizzazione di impianti di energia rinnovabile, anche off-shore, semplificando il più possibile i processi autorizzativi. Come previsto dal Pniec, sarà inoltre necessario accelerare lo sviluppo dei sistemi di accumulo, idroelettrico ed elettrochimico, per una capacità pari a circa 10 GW entro il 2030.

Importante sarà altresì la ridefinizione e la razionalizzazione del perimetro tecnico, basato sulla trasformazione dei modelli di generazione e consumo. Questo comporterà anche l’utilizzo di tecnologie fino a oggi tipiche dei sistemi di media tensione (36 kV), integrabili nella rete di trasmissione ad alta tensione, per semplificare e velocizzare il processo di sviluppo delle fonti rinnovabili, aumentando l’efficienza complessiva del sistema energetico.

Le attività regolate in Italia continueranno a rappresentare il core business del Gruppo. Terna prevede di investire 9,5 miliardi di euro per sviluppare, ammodernare e rafforzare la rete di trasmissione elettrica nazionale, confermando il proprio ruolo di regista della transizione energetica e abilitatore di un sistema elettrico sempre più articolato, sostenibile e innovativo. Questi investimenti, focalizzati per incrementare la sicurezza energetica del Paese, genereranno importanti benefici per l’intero sistema, con un significativo effetto moltiplicatore. Grazie agli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (Rab) raggiungerà i 22,7 miliardi di euro nel 2025, con un Cagr nell’arco di Piano pari al 7%. A fine 2022, la Rab sarà pari a 17,9 miliardi di euro, mentre a fine 2021 il dato si è attestato a 16,9 miliardi di euro.

Nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-25, Terna prevede un incremento degli investimenti per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, che ammontano complessivamente a 5,6 mld, principalmente legati alla realizzazione di linee ad alta tensione in corrente continua - per risolvere le congestioni di rete, incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato, integrare pienamente le fonti rinnovabili e migliorare la qualità del servizio - e alla costruzione di collegamenti sottomarini in cavo. Il progetto principale è costituito dal Tyrrhenian Link, l’elettrodotto che unirà Sardegna, Sicilia e Campania e che contribuirà allo sviluppo delle fonti rinnovabili e al phase-out delle centrali a carbone e di quelle a olio più inquinanti. Tra gli altri progetti, figurano il Sa.Co.I.3, l’interconnessione Sardegna-Corsica-Toscana, e la linea ‘Colunga-Calenzano’ tra Emilia-Romagna e Toscana.

Per le attività di rinnovo ed efficienza degli asset, che riguardano la razionalizzazione delle infrastrutture esistenti, con la sostituzione – dove tecnicamente possibile – di linee aeree con la posa di cavi interrati, Terna investirà 2,6 mld. Al Piano di Sicurezza, finalizzato a rafforzare e potenziare le funzionalità tecniche e tecnologiche del sistema elettrico, Terna dedicherà complessivamente 1,3 mld di euro nell'arco del Piano. Le Attività Non Regolate contribuiranno a generare nuove opportunità di business grazie allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative e digitali in coerenza con il ruolo istituzionale di Terna a supporto della transizione energetica. Terna prevede che le Attività Non Regolate apporteranno un contributo all’ebitda del gruppo pari a oltre 450 milioni di euro cumulati nell’arco di Piano, a fronte di un limitato impegno in termini di investimenti e rischio.

In merito alle attività internazionali, a valle del processo di valorizzazione degli asset in Sud America, sottolinea Terna, "proseguiranno le valutazioni strategiche su opportunità che potranno essere sviluppate anche in partnership e che saranno selezionate attraverso processi di valutazione che garantiscano un basso profilo di rischio e un limitato assorbimento di capitale". In particolare, Terna prevede di cogliere "nuove opportunità sui mercati con interessanti potenziali di crescita e basso rischio, come quello degli Stati Uniti, nel quale la società potrà mettere a disposizione la sua esperienza e valorizzare le competenze acquisite nella progettazione e gestione delle infrastrutture, in linea con la propria strategia aziendale".

Nei prossimi anni l’innovazione, le nuove tecnologie e la digitalizzazione continueranno ad avere un ruolo chiave, ancor più centrale, per abilitare la transizione energetica a beneficio dell’intero sistema elettrico. Per rispondere alla crescente complessità del sistema, Terna dedicherà circa 1,2 miliardi di euro di investimenti, dei 10 mld complessivi del Piano Industriale 2021-25, alla digitalizzazione e all’innovazione, concentrando gli sforzi sulle soluzioni più tecnologiche per il controllo da remoto delle stazioni elettriche e delle infrastrutture di trasmissione.

Questo, sottolinea Terna, significherà proseguire con le attività di installazione di sensori, sistemi di monitoraggio e diagnostica, anche predittiva, al fine di migliorare la sicurezza, l’affidabilità e la resilienza delle reti elettriche, a beneficio anche dei territori. Sono 70 i progetti di innovazione attivi nel 2021, il 70% dei quali dedicato al core business e, quindi, alla manutenzione della rete nazionale e alle attività di dispacciamento, anche attraverso l’uso di robot, droni, realtà virtuale e realtà aumentata.

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