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Futura, la barca a vela green che va anche a idrogeno

Lunga 6 metri con 5 ore di autonomia, può ospitare fino a 3 passeggeri. A realizzarla Enea in collaborazione con Lega Navale Italiana, le aziende Arco-Fc e Linde Gas Italia e con il sostegno logistico della Nautica 'Il Gabbiano' di Vigna di Valle

08 settembre 2022 | 14.37
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Un prototipo di barca a vela ecosostenibile dotato anche di propulsione elettrica alimentata a idrogeno. Si chiama Futura, è lunga 6 metri, pesa 600 chilogrammi, può accogliere fino a 3 passeggeri (oltre lo skipper) e ha 5 ore di autonomia a una velocità di navigazione di 2,5 nodi (circa 4 km/h). A realizzarla è stata Enea in collaborazione con Lega Navale Italiana (Lni), le aziende Arco-Fc e Linde Gas Italia e con il sostegno logistico della Nautica 'Il Gabbiano' di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano (Roma).

Provvista di una cella a combustibile da 1 kW che trasforma l’idrogeno contenuto in una bombola pronta all’uso in energia elettrica a zero emissioni, Futura dispone anche di una batteria ricaricabile tramite due pannelli fotovoltaici che consente di estendere l’autonomia fino a 2 ore.

“L’obiettivo del progetto è di promuovere la decarbonizzazione del settore nautico attraverso la sostituzione dei modelli tradizionali, alimentati da fonti fossili con natanti di tipo green. Le potenzialità di questa tecnologia sono molteplici e consentono di esplorare diverse alternative per una navigazione più sostenibile”, sottolinea Giulia Monteleone, responsabile della Divisione Enea di Produzione, storage e utilizzo dell’energia.

“La domanda di imbarcazioni con propulsione a zero emissioni è in aumento; anche per tale motivo auspichiamo di replicare il prototipo in altre tipologie e taglie più grandi di natanti, prevedendo l’istallazione di sistemi di micro-eolico, idro-generazione insieme a nuovi dispositivi di stoccaggio ed elettrolizzatori”, spiega Viviana Cigolotti, responsabile del Laboratorio Enea di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno.

“Inoltre - aggiunge Cigolotti - l’utilizzo dell’idrogeno e delle celle a combustibile, abbinato a dispositivi di accumulo, garantisce autonomia, bassi tempi di rifornimento ed emissioni nulle”.

Un team multidisciplinare di ricercatori Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili ha gestito le fasi di selezione, acquisizione e istallazione della cella a combustibile e, in collaborazione con Linde Gas Italia, si è occupato di approvvigionamento dell’idrogeno, integrazione dei componenti elettrici a bordo e sicurezza. L’azienda ha anche fornito la bombola user friendly in modalità 'vuoto a rendere', mentre la cella a combustibile è stata messa a disposizione dalla Arco-Fc, azienda italiana specializzata nel settore.

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