Il 18 marzo la giornata internazionale del riciclo
Donna, over 55, residente nel Triveneto. Se esistesse un identikit dell’italiano modello per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro, le sue caratteristiche sarebbero queste. E' quanto emerge dallo studio commissionato da CoReVe, il Consorzio per Recupero del Vetro, e condotto da AstraRicerche. Una fotografia che ritrae una situazione di luci e qualche ombra: il 99,1% dei 1009 intervistati tra i 18 e i 70 anni, infatti, afferma di differenziare i rifiuti domestici e l’84,3% conferma di farlo regolarmente. Fotografia simile, per quanto riguarda il vetro, con il 90,2% degli italiani consapevole della possibilità di riciclarlo per dare vita a nuove bottiglie e vasetti. Una percentuale che scende al 79% se si considera la fascia 18-24 anni e che sale addirittura al 97% nel Triveneto.
I problemi, tuttavia, emergono quando si guarda alla qualità della raccolta differenziata del vetro. Il 39,6% degli intervistati, infatti, sottovaluta il danno che la presenza di materiali estranei può rappresentare per l’intera raccolta. Secondo il 56,1% degli italiani, si tratta solo di un lavoro extra per gli operatori delle società di gestione, mentre per l’11% le impurità determinerebbero solo un prodotto riciclato dal vetro più scuro. Ancora confusione sulla questione dei sacchetti di plastica, che troppo spesso finiscono nei contenitori del vetro insieme a bottiglie e vasetti.
Un italiano su due non è consapevole del fatto che questa abitudine comprometta seriamente la possibilità di riciclare correttamente il materiale raccolto, 1 su 4 è convinto che questo errore sia tollerato, mentre il 24% pensa che questa pratica sia addirittura consigliata. Un problema di informazione, dunque, ma anche di attenzione. Se è vero infatti che l’88% conferisce correttamente bottiglie e barattoli di vetro, è anche vero che il 38,3% ammette di commettere qualche errore ogni tanto. Le più attente sono le donne, mentre il 46% degli uomini e il 58,6% dei giovani d’età compresa tra i 14 e i 24 anni commettono più facilmente errori. Un problema di prospettiva, quest’ultimo, soprattutto se si considera che la Generazione Z rappresenta l’11% della popolazione.
Cresce la raccolta differenziata del vetro che già nel 2019 raggiunge il target fissato dall’Unione europea per il 2030. Su anche il riciclo ma l'Italia registra ancora due velocità. Nel 2020, rispetto al 2015 gli italiani hanno avviato a riciclo 500mila tonnellate di vetro in più: un risparmio di 127 milioni di euro e un ulteriore beneficio di 33 milioni per i Comuni. Una performance migliore rispetto a quanto fatto nei 12 anni precedenti. Nel 2020 gli italiani hanno differenziato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. La resa pro-capite aumenta ancora: nel 2019 si raccoglievano in media 38,7 kg per abitante, un anno più tardi siamo arrivati a 40,4 kg ma con forti differenze territoriali. Al nord, infatti, si raccoglie 47,8 kg per abitante, al centro 37,8 Kg mentre al sud siamo a 32 kg.
L’Italia supera la soglia di 2,1 milioni di tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro raccolti, recuperati e avviati a riciclo in un anno: +3,6% rispetto al 2019. Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi di vetro ha raggiunto il 78,6%, con un ulteriore balzo in avanti rispetto al già lusinghiero 77,3% dell’anno precedente.
In pandemia, le famiglie acquistano più vetro. Cresce l’immesso al consumo di bottiglie e vasetti, nonostante la riduzione che ha riguardato bar, ristoranti e hotel: +1,8%, per un totale di 2.725.268 tonnellate. Migliorano le performances degli impianti: grazie alla modernizzazione degli impianti gli scarti passano dall’11,4% al 10,6%. Ma rimane elevata e in crescita la percentuale di impurità, come ceramica e sacchetti di plastica.
I benefici economici e ambientali di una raccolta che funziona. Nel 2020 la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica per circa 320 milioni di euro.
Grazie all’incremento delle quantità totali riciclate in vetreria, è stato possibile risparmiare 3,7 milioni di tonnellate di materie prime vergini per la produzione di nuovi imballaggi di vetro (pari a circa 2,2 milioni di m3). Riduzione emissioni: attraverso il riciclo totale del vetro nella produzione di nuovi imballaggi è stato possibile ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera di 2,2 milioni di tonnellate (equivalenti alle emissioni di circa 1,5 milioni di utilitarie Euro 6 circolanti per un anno, con percorrenza media di 15.000 km).
L’impiego di materiale riciclato al posto delle materie prime all’interno dell’industria vetraria ha consentito di risparmiare energia equivalente a 2,5 milioni di barili di petrolio (pari a circa 385 milioni di m3 di gas metano, quanto consumano le famiglie di una città da 1,5 milioni di abitanti).