Pubblicato lo State of Science Index, 92% nostri connazionali crede che le soluzioni scientifiche potrebbero aiutare a rendere il mondo più sostenibile
La pandemia spinge i nostri connazionali a maturare una crescente presa di coscienza per la sostenibilità. Secondo lo State of Science Index di 3M, il 77% degli italiani ammette che la pandemia da Covid-19 li ha resi più attenti all'ambiente e il 92% crede che potrebbero essere proprio le soluzioni scientifiche ad aiutare a rendere il mondo più sostenibile. Secondo la ricerca globale annuale di 3M - che dal 2018 indaga l’immagine della scienza - c’è "un sentimento di urgenza" riguardo al cambiamento climatico tanto che l’84% degli italiani pensa che debbano essere messi in atto immediatamente degli interventi per contrastare questo fenomeno.
E sono proprio le questioni ambientali i problemi principali che - secondo gli italiani - la scienza deve risolvere, oltre alla pandemia: per il 51% il cambiamento climatico, per il 46% la pandemia e, a pari merito, l’inquinamento degli oceani dalle plastiche, mentre per il 42% l’accesso all'energia da fonti rinnovabili. Per progredire nella scienza e affrontare le grandi sfide globali, gli italiani ritengono che sia essenziale la collaborazione tra le varie nazioni (92%) e il settore pubblico e privato (92%), sottolinea l'indice della multinazionale.
Dai nostri connazionali, inoltre, la scienza è vista come fondamentale per plasmare, rafforzare e migliorare l’Italia: il 90% dei rispondenti crede che gli investimenti nella scienza possano rendere il Paese più forte, l’85% crede che l'economia italiana migliorerà se più persone intraprenderanno carriere in ambito Stem (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) ed il 74% crede che la scienza dovrebbe aiutare a guidare le decisioni politiche. Infine, gli italiani si aspettano che anche le aziende diano il proprio contributo investendo in innovazioni che mitighino gli effetti del cambiamento climatico (56%), collaborando con i governi per sostenere le politiche volte a risolvere le sfide globali (53%) e preparandosi a future pandemie (47%).