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Buone pratiche per lo sviluppo sostenibile, i vincitori del Premio Vivere a Spreco Zero

Dodici categorie per monitorare l’impegno della società, delle istituzioni e delle imprese in vista del 2030, traguardo cruciale per gli obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite

(Fotolia)
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23 novembre 2022 | 09.33
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Una carrellata delle migliori buone pratiche per lo sviluppo sostenibile, con 12 categorie ideate per monitorare l’impegno della società, delle istituzioni e delle imprese in vista del 2030, traguardo cruciale per gli obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite: il Premio Vivere a Spreco Zero, quest’anno alla sua decima edizione, annuncia i vincitori dei piccoli 'Oscar' della sostenibilità assegnati, per il 2022, dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market, con il patrocinio dei ministeri della Transizione Ecologica, degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la media partnership di Rai Radio2 e in sinergia con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Anci, la Regione Emilia Romagna.

Erano 12 le categorie in gara: dalle Amministrazioni Pubbliche alle Imprese alle Scuole, dai Cittadini e Associazioni all’Economia Circolare, InnovAction, Biodiversità, Saggistica, Dieta Mediterranea, Ortofrutta, e soprattutto, nel 2022 della grande siccità e della guerra in Ucraina, la speciale categoria Acqua/Energia. "La nostra ricognizione è un segnale di fiducia nell’impegno della società e dei cittadini verso il 2030: in questa decima edizione del Premio abbiamo monitorato idee e progetti di alto valore scientifico, etico e tecnologico, ad ogni livello - spiega il fondatore Spreco Zero, l’agroeconomista Andrea Segrè, affiancato dagli Ambasciatori di buone pratiche 2022 della campagna Spreco Zero, la divulgatrice scientifica Eliana Liotta e l’autore e conduttore di Caterpillar Rai Radio2 Massimo Cirri - Non solo la ricerca e la divulgazione accademica, ma anche l’impegno quotidiano di tante associazioni, scuole e dei singoli cittadini ci possono guidare verso gli Obiettivi 2030, un traguardo che si profila sempre più vicino e cruciale per il futuro della specie umana sul pianeta".

Ed ecco i vincitori della decima edizione del Premio Vivere a Spreco Zero: nella categoria Enti Pubblici primo premio al progetto del Comune di Imola, Non si butta via niente, che alimenta sul territorio una fitta rete di recupero, prevenzione degli sprechi e solidarietà alle famiglie bisognose, coniugando l’attenzione alla sostenibilità e quella alle fasce deboli della popolazione. Nella categoria imprese vince Canù, il progetto della prima cannuccia prodotta in pasta biologica, senza ogm: si tratta di una cannuccia gluten free e soprattutto di un regalo #plasticfree al pianeta, gustoso e salutare per i pesci qualora dovesse disperdersi nei mari. Per la categoria InnovAction, da sempre una delle più interessanti perché indica strade e tecnologie che 'fanno futuro', il titolo 2022 va all’Università di Parma con il progetto Ipsus, per il recupero e la valorizzazione di proteine estratte da sottoprodotti e scarti di alcune filiere vegetali (zucca, nocciola, uva, patata, trebbie di birra e alghe), altrimenti destinati a unirsi ai circa 1,6 miliardi di tonnellate di perdite e sprechi alimentari globali annuali.

Nella categoria Biodiversità vince l’Università Cattolica di Milano, capofila di From seed to spoon, Dal seme al cucchiaio, il progetto scientifico e divulgativo finalizzato non solo a educare i giovani alla tutela della biodiversità, ma anche ad un concreto ripopolamento del verde e di specie a rischio estinzione nelle aree urbane, con attenzione speciale per le piante e le farfalle. Nella categoria dell’Economia Circolare la Giuria ha premiato il distretto di riutilizzo Le radici di Formigine, una realtà di riferimento per i cittadini, nella quale è possibile consegnare oggetti usati, ancora utilizzabili o riparabili, prevenendo la generazione dei rifiuti e offrendo opportunità occupazionali a cittadini di fasce deboli. E ancora, nella categoria speciale antispreco energia/acqua vince il progetto della startup Cts H2 di Brugnera (PN) per il progetto di energia etica e solidale con produzione di idrogeno verde dall’acqua piovana: un brevetto ideale per le comunità energetiche rinnovabili che stocca l’idrogeno prodotto e ne ricava energia elettrica, calore e un carburante alternativo per la mobilità sostenibile.

Tante le buone pratiche arrivate dalla società civile: sempre per la sezione acqua/energia ci sono le strategie dei cittadini, il titolo per la migliore buona pratica va a Piero Franco Mendicino artefice di una rete agricola attenta ai consumi. E ancora fra i cittadini il Premio va alla studentessa Janet Pitarresi per le ricerche sulle green cities come presidio pragmatico di contrasto alla tendenza al cambiamento climatico e di miglioramento della qualità della vita delle persone nelle città. Nella sezione scuole è l’Isis Aldo Moro di Trani a vincere, con il progetto Ecologia e solidarietà che ha coinvolto gli allievi nella ‘descaffalizzazione’ dall’ipermercato dei prodotti danneggiati o prossimi alla scadenza, per utilizzarli nelle esercitazioni pratiche e per offrire un pasto gratuito ai soggetti bisognosi.

Straordinario lo spaccato delle Associazioni italiane di cittadini, che offrono una miriade di esempi di buone pratiche e testimoniano dalle prime linee della sostenibilità, ogni giorno, il loro impegno: i Cittadini solidali di Matera vincono con la rete Cibus per il recupero quotidiano delle eccedenze alimentari fresche presso panifici, fruttivendoli e bar della città; menzione speciale per Assocea Messina Aps che ha promosso attività di educazione ambientale attraverso il progetto Fcr2.0 e i percorsi formativi di educazione civica e ambientale. Infine buone pratiche anche per gli stili alimentari che fanno la differenza: nella categoria Dieta Mediterranea vince il Med Index per una nuova etichettatura che tuteli l’olio d’oliva e la dieta mediterranea, un progetto curato e promosso dall'esperta e accademica Marialuisa Clodoveo, dell’Università di Bari. E nella categoria Ortofrutta il titolo 2022 va a Melinda, che sostiene l’impegno per la valorizzazione nutrizionale e la prevenzione degli sprechi di prodotto, sensibilizzando anche i consumatori della mela in questa direzione.

La cerimonia di premiazione è in programma martedì 29 novembre a Bologna (Palazzo d’Accursio, ore 15). Il Premio Vivere a Spreco Zero è sostenuto da un team di aziende e istituzioni impegnate nella promozione dei valori legati allo sviluppo sostenibile, ciascuna affianca un obiettivo del Premio. Sono Conai, Eni, Emil Banca, Conad, Natura Nuova, Unitec, Assomela, Alce Nero, Camst. Con il fondatore Last Minute Market e Spreco Zero Andrea Segrè curano il Premio il coordinatore scientifico Luca Falasconi docente Università di Bologna, la project manager campagna Spreco Zero Daniela Volpe, la responsabile di segreteria Anna Barbero.

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