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Buone pratiche green, al via il Premio Vivere a Spreco Zero

C’è tempo fino al 15 settembre 2022 per candidarsi alla decima edizione: 12 categorie con un focus speciale acqua/energia

Buone pratiche green, al via il Premio Vivere a Spreco Zero
30 giugno 2022 | 13.43
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Al via la decima edizione del Premio Vivere a Spreco Zero. C’è tempo fino al 15 settembre 2022 per candidarsi: al centro, ancora una volta, le Buone Pratiche green per 12 categorie (Amministrazioni Pubbliche, Imprese, Scuole, Cittadini, Associazioni, Economia Circolare, InnovAction, Biodiversità, Saggistica, Dieta Mediterranea, Ortofrutta, e la speciale categoria Acqua/Energia).

I premi sono promossi dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio dei ministeri della Transizione Ecologica, degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del Lavoro e delle Politiche Sociali, e con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Anci, la Regione Emilia Romagna.

"Se il cambiamento climatico sta presentando il conto e la grande sete si è aggravata - spiega il fondatore Spreco Zero, l’agroeconomista e accademico Andrea Segrè - con la drammatica guerra in Ucraina si è ulteriormente acuita la crisi energetica: la diversificazione nell’approvvigionamento e le strategie di transizione energetica verso modelli di produzione e consumo sostenibile richiederanno comunque la massima attenzione per garantire a tutti condizioni di vita adeguate, nel corso del prossimo inverno e negli anni a venire. La decima edizione del Premio Vivere a Spreco Zero vuole lanciare una raccolta concreta e replicabile di Buone pratiche per la prevenzione e riduzione del consumo dell’acqua e dell’energia. Una call rivolta a tutti, come nello stile del Premio: enti pubblici, aziende e cittadini potranno segnalare le loro best practice, i progetti concreti di risparmio idrico ed energetico, le attenzioni e abitudini quotidiane che potrebbero essere virtuosamente 'copiate'. Inclusi gli stili alimentari: perché dietro ai pasti che consumiamo quotidianamente ci sono enormi quantità di acqua e di energia: circa 3.600 litri per un’alimentazione a base di carne e 2.300 litri per una dieta vegetariana. Tutti siamo coinvolti nella corsa a ostacoli verso il 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile".

"In un momento di crisi come quello attuale è davvero importante conformarsi a sistemi che riducano gli sprechi e le perdite alimentari - spiega Marina Sereni, viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Il ministero degli Esteri ha ben chiara questa priorità. Una campagna nazionale per il contrasto al food loss and waste richiede tempo per produrre risultati concreti. Tuttavia, è ora che bisogna iniziare. L’Italia ha un grande potenziale e grandi eccellenze in questo settore, che può mettere a disposizione e può impiegare per impostare piani nazionali anti-spreco".

"Sono convinta che anche quest’anno ci sarà una grande partecipazione - osserva il sottosegretario alla Transizione Ecologica Vannia Gava - Il Premio sarà utile per capire in quale direzione va il Paese in relazione a temi come la prevenzione degli sprechi, che è anche un dovere civile, l’economia circolare, la promozione della biodiversità. La sensibilizzazione è importante per tutti e in particolare per le giovani generazioni. Puntare alla sostenibilità e realizzare la transizione ecologica significa anche prevenire lo spreco in ogni sua forma e nelle abitudini quotidiane, serve il contributo di tutti: enti pubblici, imprese e cittadini".

Le candidature dovranno pervenire attraverso il form pubblicato nella homepage del sito sprecozero.it. Le terne finaliste saranno proclamate il 16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione. I vincitori saranno premiati il 29 novembre, a Bologna.

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