L’aumento del costo della CO2, unito al costo del gas ha praticamente raddoppiato il prezzo
Analizzando l’andamento dei prezzi dell’energia degli ultimi anni, si osserva una volatilità dei prezzi delle materie prime che continua a rappresentare un elemento di criticità. Per esempio, i costi delle quote di CO2 sono aumentati di oltre 10 volte negli ultimi 10 anni (circa 90 euro/ton previsti per il 2023 rispetto a valori inferiori a 9euro/ton nel 2012) e questo ha cambiato il Dna del business e ha impattato la competitività relativa delle tecnologie di produzione elettrica.
L’aumento del costo della CO2, unito al costo del gas ha praticamente raddoppiato il prezzo a cui il sistema può fornire l’energia elettrica secondo le regole attuali del mercato elettrico, essendo gli impianti a gas i price maker. Sono alcuni dei dati diffusi oggi all’EY Energy Summit 2023 – Energy Reset in corso a Roma.
Questi elementi, assieme allo stop europeo entro il 2035 ai combustibili fossili nei trasporti o ancora all’incremento degli obiettivi nazionali di produzione delle fonti di energie rinnovabili, hanno portato non solo a un ridimensionamento degli equilibri attuali, ma anche a un necessario cambio di rotta nelle soluzioni green.
Infatti, secondo le stime EY, per raggiungere i target prefissati sulle energie rinnovabili, nei prossimi 10 anni è necessario ambire a un ritmo di nuove installazioni che consenta un incremento di produzione più che doppio rispetto a quanto fatto negli ultimi 10 anni.
Un esempio concreto di quanto costerà la transizione green è possibile ipotizzarlo per quanto riguarda il settore dell’automotive. Recentemente il Parlamento europeo ha approvato lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, con l'eccezione delle auto e-fuel. Questa graduale eliminazione avrà un notevole impatto sul consumo di energia elettrica.
Secondo, infatti, i dati stimati da EY saranno necessari circa 50 TWh/anno per sostenere la transizione verso i veicoli elettrici. Sarà una fonte addizionale di consumo importante, pari al 15-20% dell’attuale la domanda di energia elettrica in Italia.