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Desertificazione e siccità, 8 italiani su 10 preoccupati per il futuro

Il deficit di pioggia e neve (rispettivamente -60% e -80% rispetto alla media stagionale) ha infatti messo in crisi le principali aree rurali del nord Italia, con i grandi invasi di acqua riempiti a livelli minimi e ben al di sotto della loro capacità.

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17 giugno 2022 | 10.48
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Desertificazione e siccità: otto italiani su 10 sono preoccupati per il futuro e per il 56% ad essere a rischio è l’agricoltura. E' quanto emerge da una recente ricerca Ipsos per Finish, realizzata in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, che si celebra ogni anno il 17 giugno. La siccità, infatti, è un problema attuale e globale e in Italia la fotografia è allarmante, con oltre il 20% del territorio nazionale a rischio desertificazione fin dal 2018 e con una situazione ulteriormente complicata dall’assenza di precipitazioni degli ultimi mesi, che non ha riguardato solo le aree meridionali del paese.

Il deficit di pioggia e neve (rispettivamente -60% e -80% rispetto alla media stagionale) ha infatti messo in crisi le principali aree rurali del nord Italia, con i grandi invasi di acqua riempiti a livelli minimi e ben al di sotto della loro capacità. Gli italiani sembrano aver compreso la situazione: secondo l'indagine Ipsos, infatti, la situazione odierna e lo spettro della desertificazione preoccupano il 62% degli intervistati, con una percentuale che aumenta all’83% se viene ampliato l’orizzonte temporale e si guarda al futuro. Preoccupazione che, nel presente, rimane elevata per il sud Italia e le isole (69%) ma che, proprio in ottica futura, vede il nord-ovest guadagnare il primo posto (63%), a causa del forte stress idrico a cui sono sottoposte Piemonte e Lombardia, seguito da sud e isole (62%), dal centro (59%) e dal nord-est (57%).

Questa situazione ha un impatto diretto e inevitabile sull’agricoltura, settore che a causa di siccità e fenomeni atmosferici è considerato a forte rischio dal 56% degli intervistati e che pertanto, per resistere alla “crisi”, è costretto a trovare nuove aree da coltivare o a ricercare e ad accelerare su nuovi investimenti. A questo proposito, dalla ricerca Ipsos per Finish emerge particolare preoccupazione per quanto concerne le risorse idriche in futuro: il 25% ha dichiarato una certa preoccupazione per i fenomeni di prolungata siccità (+13% se paragonato ai timori sul presente), il 24% per lo scioglimento dei ghiacciai e il 19% per la presenza di fenomeni atmosferici intensi sempre più brevi e limitati ad alcuni periodi dell’anno.

Per contrastare il problema, spiega all'Adnkronos, Luca Spadaro, responsabile progetto Finish 'Acqua nelle nostre mani', "c'è tanto che si può fare. Il tema della desertificazione è ampio e serve un intervento di tutti dal governo all'industria ma anche noi cittadini possiamo dare il nostro contributo. Dal bagno alla cucina: le abitudini quotidiane che possono fare la differenza sono tante".

Ad esempio uno dei temi che Finish affronta con la campagna 'Acqua nelle nostre mani', "è di evitare di sciacquare a mano le stoviglie prima di metterli in lavastoviglie. Questo semplice gesto consente di risparmiare 38 litri d'acqua ad ogni lavaggio e, se messo in pratica da tutti, può avere un impatto notevole". Rispetto a due anni fa "la sensibilità dei cittadini è costantemente migliorata e oggi il 33% ha smesso di sciacquare i piatti. Questo consente un risparmio idrico di circa 4mila e 500 piscine olimpioniche".

L'impegno di Finish, però, è di spingere il risparmio domestico a tutto tondo. Qualche esempio? "Chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti, fare docce più brevi, privilegiare la doccia rispetto alla vasca da bagno e far partire la lavatrice solo a pieno carico. I gesti sono tanti, gli italiani ne sono consapevoli ma in generale c'è ancora tanto da lavorare" conclude Spadaro.

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