Dopo la progressiva eliminazione delle bottiglie di acqua in plastica dagli scaffali e la scelta dei sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta, continua l'impegno per eliminare gli imballaggi di plastica da prodotti di largo consumo, come riso e altri cereali, legumi, semi e frutta secca nei negozi biologici NaturaSì, grazie al progetto "Plastic Free" nato in collaborazione con Legambiente.
Sono 22 i prodotti che progressivamente scompariranno dagli scaffali nelle confezioni tradizionali: al loro posto, erogatori per lo sfuso. Risultato finale: più di 6.500 chili all'anno di plastica evitati per il totale delle piccole confezioni, con un risparmio in termini di emissioni di CO2 di circa 15.000 chili all'anno (al netto dei calcoli del trasporto), cui si aggiunge la mancata utilizzazione di 103mila litri totali di acqua all'anno per tutta la rete dei negozi.
La scelta comporterà anche risparmi per i consumatori. Il prezzo dei prodotti erogati è infatti minore del 10% rispetto a quelli confezionati e ognuno potrà comprare l’effettiva quantità di alimenti che gli sono necessari, riducendo così gli sprechi alimentari. L’iniziativa arriverà a coprire 100 degli oltre 260 punti vendita biologici entro la fine del 2019, per poi passare progressivamente anche al resto della rete.
I consumatori potranno trasportare gli alimenti erogati alla spina in sacchetti lavabili e riutilizzabili per sfusi, realizzati in cotone bio con trattamenti ecologici del tessuto, frutto della collaborazione con Ecodis, azienda francese attenta all’impatto ambientale. La proposta di alimenti ‘alla spina’ segue quella dei detersivi certificati Icea (per ora 4 referenze), presenti per la vendita sfusa in molti dei negozi NaturaSì dal 2008. In questo caso il risparmio in termini di utilizzo di plastica è dell’80% mentre dal punto di vista economico il risparmio ammonta al 20% rispetto al prezzo del prodotto nel flacone non riutilizzabile.
"Come azienda che prende la sua stessa ragion d’essere dalla salvaguardia della biodiversità e del Pianeta - dice Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì - dobbiamo fare la nostra parte. Pensiamo che possa essere di stimolo per politiche più ampie, ma chiediamo anche ai cittadini di essere protagonisti del cambiamento e di scegliere comportamenti meno dannosi, anche quando, come nel caso degli sfusi, richiedono un gesto in più rispetto a quello di mettere un prodotto preconfezionato nel carrello della spesa".