Dal quinto Report di Sostenibilità emerge impegno a generare valore per individui, comunità e ambiente
"Mantenere il ciclo produttivo in un unico posto e puntare alla competitività e alla competenza delle persone, ci permette di curare in modo particolare il legame con il territorio". Così Adelio Crippa, Direttore Generale di Icam Cioccolato, in occasione della pubblicazione del quinto Report di Sostenibilità dell’azienda che da 75 anni cura una meravigliosa materia prima, il cacao, seguendone ogni fase.
Persone, filiera, innovazione e ambiente sono i 4 pilastri su cui è costruita l’identità aziendale: “La nostra strategia è sempre stata quella di soddisfare e conquistare il mercato attraverso la leva del prodotto - specifica Crippa - e lo facciamo attraverso l’innovazione tecnologica degli impianti, il miglioramento dei nostri prodotti (non solo in termini di qualità organolettiche, ma anche di caratteristiche salutistiche, etiche e di conquista di certificazioni) e la professionalità delle persone. Questi sono i grandi pilastri sui quali, a partire dal 1946, l'azienda ha saputo mantenersi e continuare a crescere in tutti questi anni di storia”.
Una crescita testimoniata anche dai numeri riportati nell’ultimo report di sostenibilità 2022 che vedono +5% di persone inserite in organico nella sede italiana e +36 persone inserite anche nell'organico di Icam Chocolate Uganda Ltd., 6.428 agricoltori coinvolti nella formazione sulle pratiche agronomiche sostenibili nelle tre sedi ugandesi di Bundibugyo, Hoima e Mukono, 80% di fave di cacao con una o più certificazioni, in particolare biologico (23%), bio/Fairtrade (29%), Fairtrade (9%) e Rainforest Alliance (18%), 97% dei fornitori di cacao e il 100% dei fornitori di altre materie prime sottoscrittori del Codice Etico di Icam, + 55% per gli incarti compostabili utilizzati per confezionare 1.8 tonnellate di tavolette.
Icam è un'azienda internazionale, ma strettamente legata al territorio italiano: “L’Uganda è la prima di tante iniziative in campo, stiamo lavorando anche in Congo e in Sierra Leone e abbiamo già acquistato dei terreni in Madagascar - fa sapere il Direttore Generale di Icam Cioccolato - ma abbiamo sempre voluto perseverare la scelta, legata all’aspetto qualitativo del prodotto, di mantenere un unico sito produttivo e quindi di non di disperderci”.
“In particolare, abbiamo voluto coltivare il legame con i nostri dipendenti adottando un sistema retributivo non rigido che comprende alcune componenti aggiuntive, rispetto al Contratto Nazionale di Lavoro, che incentivano economicamente a rimanere da noi.
In Icam non abbiamo solo un rapporto strettamente di lavoro con i nostri dipendenti, ma cerchiamo di essere più vicini possibili all'espressione della loro vita mettendo in atto significative iniziative di Welfare e di supporto, in particolare, alla conciliazione lavoro-vita privata - sottolinea Crippa che poi si sofferma su “un altro aspetto importante” con il quale l’azienda cerca di tenere legato a sé il personale- “Investiamo molto in formazione, sia tecnica sia generale. Per formazione generale intendiamo ad esempio le lingue piuttosto che l'utilizzo dei sistemi informatici, per acquisire una serie di competenze utili anche al di fuori della vita lavorativa. La nostra formazione è aperta a tutti”.