Hanno protestato con sit in e flash mob e adesso la mobilitazione continua con una lettera aperta indirizzata ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, Sergio Costa e Luigi Di Maio. Sono i lavoratori di Synergie Italia che con il blocco definitivo del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, dal primo gennaio di quest’anno hanno perso il posto di lavoro. Sono 26 i lavoratori che “dall’oggi al domani, si sono visti togliere non solo la loro funzione professionale, ma anche la dignità e il futuro” si legge nella lettera sostenuta dalle Camere del Lavoro Autonomo e Precario (Cla).
Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, più volte ha sottolineato che i posti di lavoro sarebbero stati “al centro dell’attenzione”. Parole che, da quanto si apprende dalla lettera, sono state accompagnate anche da fatti: lo staff del ministro “ha già avviato un’interlocuzione positiva con il nostro portavoce. Segnali per noi molto importanti, ai quali vorremmo da subito accompagnare fatti concreti”.
A seguito della lettera il ministro Costa ha affermato: "Ieri ho avuto una riunione con la direzione generale rifiuti proprio per trovare una soluzione per sostenere la loro posizione. È chiaro che ci stiamo lavorando ma contemporaneamente stiamo costruendo il nuovo Sistri".
In particolare, gli ex lavoratori del Sistri, sottolineando il lavoro svolto per 8 anni, chiedono ai ministri Costa e Di Maio “un incontro d’urgenza, un tavolo interministeriale che indichi soluzioni concrete e urgenti per il dramma occupazionale che su di noi, e non solo, incombe”. Una richiesta rivolta, dunque, anche al vicepremier Luigi Di Maio chiamato in causa dal sottosegretario all’Ambiente, Vannia Gava che, scrivono i lavoratori, "intende 'accollare' la risoluzione del problema proprio al ministero del Lavoro e a quello dello Sviluppo Economico".