"Non importa da dove tu venga o chi tu sia, l'importante è che tu possa ricevere e avere accesso alle cure di cui hai bisogno. Non ci devono essere quindi distinzioni di nazionalità, ceto sociale o genere. Ogni essere umano ha lo stesso diritto in ogni parte del mondo". A lanciare il monito dal 24° Congresso mondiale di dermatologia (Wcd2019) in corso a Milano è Harvey Lui, presidente dell'International League of Dermatological Societies (Ilds), sotto la cui egida si svolge il summit che quest'anno affronta anche argomenti d'attualità come il tema migranti o le problematiche delle persone Lgbt.
"In questo senso la dermatologia deve prendersi cura della salute a livello globale", afferma Lui, sottolineando come sia "legittimo per le persone di tutto il mondo poter usufruire delle migliori cure per la propria pelle".
Un messaggio forte e chiaro, dunque, che arriva dal summit tornato in Italia dopo 47 anni e dedicato alla memoria di Sergio Chimenti, a capo della Dermatologia dell'università di Roma Tor Vergata, scomparso all'inizio del 2016: "Ha dato un grande contributo alla dermatologia - lo ricorda Lui - e il suo più grande desiderio era quello di portare qui a Milano il Wcd. Ci è riuscito e quello che stiamo vivendo è il frutto del suo sogno".