Alla vigilia della Giornata mondiale per la consapevolezza dell'Autismo, da Roma arriva una buona notizia per i genitori alle prese con le (costose) terapie per i bimbi autistici. L'Istituto superiore di sanità raccomanda infatti l'utilizzo più precoce possibile del metodo Aba nel trattamento dei piccoli con disturbi dello spettro autistico, ma le Asl non hanno strutture pubbliche specializzate e finora ai genitori non restava che metter mano al portafogli. Ora però due nuove ordinanze del Tribunale civile di Roma, discusse il 21 marzo e notificate il 29 marzo, hanno riconosciuto il diritto di un bambino di quasi 5 anni e di un altro di 5 anni e mezzo - entrambi con autismo - a ricevere le cure Aba pagate dal Servizio sanitario nazionale.
Una nuova vittoria per Daria Pietrocarlo e Alessandra Pillinini, legali romane che già nell'ottobre scorso avevano assistito con successo i genitori di un bambino di 5 anni affetto da disturbo generalizzato dello spettro autistico. Nel frattempo a cambiare le cose in meglio, almeno nel Lazio, anche il Regolamento della Regione (del 15 gennaio 2019), che stabilisce nuovi 'interventi a sostegno delle famiglie dei minori in età evolutiva prescolare nello spettro autistico'.
"Un passo avanti nella giusta direzione, perché si riconosce finalmente alle famiglie un contribuito per la terapia Aba (Applied Behaviour Analysis, cioè analisi del comportamento applicata), che finora erano costrette a pagare di tasca propria", ricordano all'Adnkronos Salute Pietrocarlo e Pillinini.
"Nel caso degli ultimi due bambini che abbiamo seguito però, la Asl di Roma aveva presentato nell'atto difensivo un'eccezione preliminare, dicendo che sul caso era competente non l'azienda sanitaria, ma il Comune". Ebbene, "il giudice ha rigettato questa eccezione e ha ritenuto che è di specifica competenza della Asl erogare queste prestazioni (citando la legge 833 del '78 art.19)". Dunque il giudice ha assicurato a ciascun bambino "20 ore a settimana di terapia per un periodo minimo di 24 mesi, al termine dei quali ci sarà un aggiornamento, per verificare l'andamento della terapia al fine della sua prosecuzione", raccontano Daria Pietrocarlo e Alessandra Pillinini.
Si tratta di terapie molto costose, ricordano i legali che hanno preso a cuore le rivendicazioni dei genitori con bimbi autistici. Ebbene, per il Tribunale di Roma "va affermato il diritto del minore alla erogazione della prestazione sanitaria richiesta o, in alternativa, al rimborso delle spese sostenute per la prestazione", si legge nelle ordinanze. Il giudice, infine, ha condannato la Asl al pagamento delle spese processuali.