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Multa 100 euro, Pregliasco: "E' solo un modo per 'rompere' ai no vax"

"Ma quello che funziona è il green pass"

(Fotogramma)
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07 gennaio 2022 | 15.49
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"Al di là della cifra in sé, la multa di 100 euro una tantum non è che un aspetto dell'obbligatorietà: è, per dirla alla Macron, un modo per 'rompere' ai no vax, mettendo dei paletti in tante situazioni per far sì che l'obbligo venga rispettato". Lo dice all'Adnkronos Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'Ospedale Galeazzi di Milano, commentando le sanzioni stabilite dal governo nel nuovo decreto Covid per gli over 50 non vaccinati.

"E' una dichiarazione di intenti, una presa d'atto dell'interesse da parte dello Stato nel ribadire la necessità di vaccinarsi per l'interesse collettivo - sottolinea - Ma quello che funziona è il green pass".

"Vista la situazione potrebbe essere necessario immaginare qualche misura più stringente tra cui il ritorno a scuola in dad invece che in presenza e una serie di interventi, tra cui anche dei lockdown, magari mirati sui territori messi peggio" afferma Pregliasco.

Insomma le misure messe in campo, secondo l'esperto, "non sono sufficientemente incisive" perché si abbia un effetto immediato che freni la corsa dei contagi. Ma cos'è che non ha funzionato, è colpa dei vaccini? "No - risponde netto il virologo - il problema è la diffusività e la contagiosità della variante Omicron. Il vaccino perde un po' la capacità di evitare l'infezione ma comunque - sottolinea - ci sta garantendo un decorso più tranquillo nella maggior parte dei casi, il problema però è che purtroppo i casi sono tanti".

Quanto ai test, "se non si riesce a fare un test molecolare meglio fare un tampone antigenico rapido di terza generazione o a luminescenza che è più attendibile" è il consiglio di Pregliasco, dopo che da giorni esperti come Guido Rasi, consigliere del Commissario all'emergenza Covid Figliuolo, ripetono che i tamponi rapidi eludono la variante Omicron e danno falsi negativi nel 50% dei casi ed è sempre più difficile accedere a un molecolare.

"Purtroppo questo è quello che si può fare nella realtà ad oggi - afferma - C'è un'esigenza di miglioramento della struttura complessiva ma non si fa da un giorno all'altro". Ma i test rapidi di terza generazione si trovano facilmente? "No - ammette Pregliasco - ma li hanno in diversi laboratori".

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