"Il 15% popolazione ha forma grave, se non trattata causa perdita denti", il 16 giugno Giornata nazionale
Sanguinamento gengivale, alito cattivo e uno o più denti che si muovono. Sono questi i sintomi iniziali della parodontite, malattia infiammatoria delle gengive causata dalla placca batterica e aggravata da numerosi fattori di rischio, “che colpisce 1 italiano su 2 e in forma grave circa il 15% della popolazione, se non trattata può portare alla perdita dei denti. Tuttavia, è ancora troppo spesso sottovalutata e non diagnosticata adeguatamente per tempo". Così all’Adnkronos Salute Rodolfo Gianserra, vicepresidente della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), tra i promotori della Giornata dedicata alla parodontite, in programma il 16 giugno.
“Un’iniziativa - spiega Gianserra - per stimolare la popolazione a fare una adeguata prevenzione perché la parodontite, nonostante interessi il 50% della popolazione italiana, ancora oggi è una malattia sottodiagnosticata. Non sempre infatti viene intercettata nelle forme lievi, che sono quelle più semplici da curare e che portano ad una restituzione della propria dentatura". Per questo motivo la Sidp, insieme alla Federazione italiana società medico scientifiche (Fism) ha messo in campo un helpdesk prevenzione@sidp.it “con e-mail e il numero verde 800 144 979 per fornire informazioni a tutti coloro interessati alla prevenzione - spiega l’esperto - fondamentale per intercettare la sesta patologia più diffusa al mondo e la principale causa di perdita dei denti dopo i 50 anni". E in una popolazione che continua a invecchiare "sappiamo tutti quanto sia importante mantenere la propria dentatura in condizioni ottimali per tutte le funzioni che i denti ci permettono di avere nella vita quotidiana”.
Durante la Giornata della parodontite si potrà interagire gratuitamente con gli odontoiatri della Sidp e, grazie all’App 'Gengive in Forma', anche calcolare la suscettibilità individuale alla parodontite. "Nonostante i numeri della malattia, negli studi odontoiatrici e tra la popolazione la percezione del rischio non è ancora così diffuso - rimarca Gianserra -. Per una buona prevenzione, occorre recarsi dal proprio odontoiatra di fiducia per una visita periodica e qualora questo esame parodontale non venga effettuato il paziente può richiederlo se presenta i classici sintomi iniziali, ovvero sanguinamento gengivale, alito cattivo o qualche dente che si muove. Disturbi che possono essere intercettati e curati in maniera molto semplice", conclude.