“La Nefrite Lupica ha un'incidenza variabile perché può essere anche non clinicamente evidente. Se ci limitiamo alla clinica, noi sappiamo che nell'arco dell'estensione della malattia almeno 1 paziente su 2 svilupperà un segno renale. Se guardiamo i segni istologici potremmo arrivare al 90-95% dei pazienti.”. A dirlo Sandro Feriozzi, direttore Uo Nefrologia ed emodialisi dell’ospedale Belcolle di Viterbo, a margine della conferenza stampa, promossa dalla società farmaceutica Otsuka per presentare una nuova opzione terapeutica per i pazienti colpiti da nefrite lupica, grave conseguenza del lupus eritematoso sistemico. Si tratta della voclosporina, un agente immunosoppressore da poco rimborsabile grazie l’intervento dell’Agenzia Italiana del Farmaco.