"L’idea è giusta, i vantaggi potenziali sono molti. E a breve la ricerca potrà dare indirizzi più certi sul vantaggio per i cittadini della teleneuroriabilitazione, e quindi sull’eventuale erogazione delle terapie da parte del Servizio sanitario nazionale". Ad affermarlo è Giovanni Leonardi, direttore generale del ministero della Salute nel Settore della ricerca e innovazione in sanità, partecipando alla prima Conferenza internazionale sulla teleneuroriabilitazione in corso a Crotone. Una iniziativa che per la prima volta nella storia ha messo a confronto i massimi esperti mondiali del settore, nell’ottica della condivisione delle esperienze, degli obiettivi raggiunti, delle criticità riscontrate. Un approccio che il direttore generale ha giudicato estremamente positivo e costruttivo.
Leonardi ha visitato le due sedi dell’Istituto S. Anna, organizzatore dell’evento e tra i primi centri in Italia ad investire nel settore della teleneuroriabilitazione. È presso l’istituto crotonese, infatti, che è stato ideato e realizzato il progetto 'Oberon', oggi diventato servizio di assistenza domiciliare integrata di terzo livello di pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza: l’unico già attivo in tutta Italia, che permette di monitorare da una sala operativa i parametri vitali di circa 50 pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza che vivono a casa loro in ogni parte della Calabria.
Più in generale l’Italia è stata tra le prime nazioni ad intuire le potenzialità della teleneuroriabilitazione. "Una strada su cui si sta investigando – ha detto Leonardi - per essere certi del vantaggio che porta, del valore aggiunto che può dare in termini di servizio ai cittadini. Per questo il ministero della Salute ha sponsorizzato presso gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, deputati alla ricerca, un progetto sulla teleneuroriabilitazione che è iniziato nel 2016 ed è in fase di implementazione. I risultati di questa ricerca potranno darci indirizzi più certi sul vantaggio per i cittadini di queste nuove tecniche, e quindi in seconda battuta sull’ingresso nel servizio sanitario come modalità di erogazione delle terapie presso il domicilio".
"Chiaramente – ha aggiunto - i vantaggi sono tanti, specialmente per i pazienti che vivono lontani dai centri di riabilitazione. Il risparmio economico potrebbe esserci, ma l’obiettivo è dare un servizio migliore e più efficiente. Se a questo si affianca anche un risparmio economico, è ancora meglio".